Grazie al supporto tecnico del Festival del Gran Sasso e L’Aquila Film Festival, i film in calendario – molti dei quali premiati nelle ultime edizioni del TRENTO FILM FESTIVAL per la loro forza comunicativa e la raffinata realizzazione – saranno proiettati nella sede del Club Alpino dell’Aquila, organizzatore dell’evento, nei martedì del mese di marzo 2019, alle ore 21, in Via Sassa 34.
La Sezione CAI dell’Aquila, con la ripresa della rassegna Cime & Dintorni, vuole dare un segno di rinnovata vitalità e attenzione riguardo alla “settima arte” ma, più in generale, verso gli aspetti culturali impliciti nel vivere la montagna e in montagna, dal punto di vista ricreativo e sportivo, ma anche da quello sociologico e antropologico.
Come accade a volte nelle storie di montagna, l’ascesa può diventare – per scelta o per destino – una discesa dentro se stessi, di fronte alle proprie paure, ai propri dubbi e limiti: in estrema sintesi, salire una cima è, in fondo, una metafora dell’esistenza, una riproposizione dell’eterna necessità umana di superare i propri limiti, tecnici ma soprattutto morali, alla ricerca di un sé, se non ideale, almeno migliore.
Martedì 5 marzo 2019 ore 21.00
DHAULAGIRI, ASCENSO A LA MONTAÑA BLANCA
Cristian Harbaruk, Guillermo Glass (Argentina/2016/73’)
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO
Quattro amici argentini, Guillermo, Christian, Sebastián e Darío, decidono di girare un documentario che racconti la loro ascesa al Dhaulagiri. Ma Darío muore durante il tentativo di raggiungere la vetta in solitaria. Una volta rientrati, Guillermo inizierà a documentare un secondo viaggio, che lo porterà sulle tracce dei suoi compagni di spedizione nel tentativo di rielaborare le domande che hanno continuato a tormentarlo dal giorno dell’incidente e in particolare le scelte che li hanno portati troppo vicino al limite estremo.
Martedì 12 marzo 2019 ore 21.00
VERTICALMENTE DÉMODÉ
Davide Carrari (Italia / 2012 / 18’)
GENZIANA D’ORO CAI 2012
«Non è la via più difficile del mondo, è semplicemente la via “sportiva” più difficile che ho scalato. Ha una storia lunga e comincia quando mi sono chiesto la prima volta come potevano essere quei luoghi dove ogni sera andava a morire il sole. Eternit, è nascosta proprio lassù, in un ambiente solitario e dimenticato di queste montagne, piccola e “verticalmente demodé”, a metà fra i luoghi dove sono nato e, quelli dove sono vissuto». Con queste parole e con le immagini della roccia della parete e di lui che la sta arrampicando Maurizio Manolo Zanolla racconta le proprie motivazioni ed emozioni ritrovando una via che aveva individuato molti anni prima con la quale aveva a lungo ritenuto impossibile confrontarsi.
DE BALANS
Mark Ram (Paesi Bassi / 2012 / 11’)
Henderson e Morris sono grandi amici, e stanno scalando una parete legati l’uno all’altro da una corda. Per una svista, Henderson cade. Per fare da contrappeso, Morris salta nel vuoto dall’altro lato del precipizio. Henderson, dopo un volo di venti metri, è appeso nel vuoto, e capisce che l’equilibrio è fragile. Sa che rimarrà appeso fino a che Morris rimarrà appeso. Morris non risponde alle grida di Henderson, è immobile nella sua imbracatura e sembra aver perso i sensi.
FALLET
Andreas Thaulow (Norvegia / 2014 / 15’)
Agnes e Ragnar, una coppia quasi trentenne, stanno scalando una montagna nel nord della Norvegia. In questa situazione potenzialmente mortale dove la fiducia rappersenta un’assoluta necessità, il rapporto viene messo a dura prova quando Agnes scopre accidentalmente un inquietante segreto di Ragnars.
URUCA II
Erick Grigorovski (Brasile, Canada / 2017 / 8’)
Hugo e Lipe sono di nuovo in parete, una guglia remota in mezzo ai ghiacciai, per affrontare tutte le sfide dell’arrampicata alpina: roccia ghiacciata e umida, scarsa comunicazione tra loro, demoni interiori, selfie e il tempo gelido e mutevole.
Martedì 19 marzo 2019 ore 21.00
MADRE DEI NERVI
Mirko Giorgi, Alessandro Dardani (Italia/2018/55’)
Alice, Lucia, Hana, Fliutra e Giselle sono ragazze madri con gravi problemi di dipendenza dalla droga. Sono in cura alla Comunità Aurora di Venezia e seguono un protocollo terapeutico rigoroso, in cui sono previste anche attività outdoor come il trekking e l’arrampicata. Esperienze tonificanti, un modo per spezzare la routine e vivere emozioni forti. È qui che conoscono Massimo, l’alpinista educatore che le accompagnerà in questa avventura. Poco alla volta, il rapporto con la montagna si intensifica e dalle semplici escursioni passano alle scalate, con risultati sorprendenti.
Martedì 26 marzo 2019 ore 21.00
FACINGTHE LIMIT – TAMARA
oachim Hellinger, Christian Schmidt (Germania / 2015 / 18’)
Nel 2012, Tamara Lunger arriva a vedere la vetta del K2 a 8611 metri: è una quota per il momento ancora troppo alta. La sola vista di quella cima è in grado di incutere timore, e non solo per il fatto che il K2 è uno tra gli Ottomila più pericolosi, dove più di ottanta alpinisti hanno perso tragicamente la vita. Nonostante questo, due anni dopo, la ventottenne decide di ritornare in Pakistan e insieme all’alpinista Nikolaus Gruber si lancia nella sfida più importante della sua carriera alpinistica: raggiungere la vetta del K2 senza ossigeno.
LA CONGENIALITÀ
Christian Schmidt (Germania / 2018 / 30’)
Nonostante la differenza di età, Simone Moro e Tamara Lunger condividono un obiettivo simile e i loro ruoli sono chiari: lui il mentore saggio, lei la studentessa entusiasta. Ma mentre la squadra si dirige verso il Kanchenjunga per tentare la più alta traversata oltre gli 8000 metri, i loro ruoli iniziano a scambiarsi.
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