In uscita nelle sale “Attenti al gorilla”, “Benvenuto a Marwen”, “City of lies”, “Non ci resta che il crimine” e “Una notte di 12 anni”
Archiviato il periodo natalizio sono ben cinque le novità che dal 10 gennaio si potranno trovare nella programmazione settimanale che ricordiamo si aggiorna ogni giovedì. Dopo aver indicato nella sezione cinema Abruzzo i film in proiezione nelle principali sale andiamo a vedere più nel dettaglio quali sono le novità che si potranno trovare.
FILM IN PROGRAMMAZIONE: Pescara – Chieti – Teramo – L’Aquila
Cominciamo con “Attenti al gorilla”, di Luca Miniero. Nel cast Cristiana Capotondi, Frank Matano. Come ci si sente se all’improvviso ci si ritrova a condividere la casa con il più intelligente degli animali: un gorilla? Lo sa bene Lorenzo, un avvocato fallito, che per recuperare la stima della sua famiglia e l’amore di sua moglie decide di fare causa allo zoo della città. Ovviamente la vince ma dovrà portarsi il primate in casa.
E vivere con Lorenzo non è una cosa facile… provare per credere. Una riflessione irriverente ed esilarante sulla famiglia più pazza del mondo, vista dagli occhi di un tipo tosto, saggio e divertente come il nostro gorilla. E non chiamatelo animale che si offende! A prestare la voce al gorilla è Claudio Bisio.
Altro film in uscita è “Benvenuto a Marwen”. Il regista premio Oscar Robert Zemeckis dirige Steve Carell nella commovente storia vera della disperata lotta di un uomo psicologicamente distrutto che scopre come l’immaginazione artistica possa contribuire a guarire lo spirito. La pellicola è l’adattamento cinematografico del documentario del 2010 Marwencol, incentrato sulla vita ed i lavori dell’artista e fotografo Mark Hogancampche perse la capacità di parlare e di camminare, ma soprattutto la memoria, in seguito ad un pestaggio che lo ridusse in coma. Per far fronte al trauma e guarire la sua memoria, Mark si costruisce un villaggio per bambole in stile Seconda guerra mondiale chiamato “Marwen”.
Terza novità è “City of lies”, drammatico, diretto da Brad Furman, con Johnny Depp e Forest Whitaker. Tratto dal romanzo candidato al Premio Pulitzer, LAbyrinth di Randall Sullivan. Russell Poole è un detective che ha dedicato gran parte della propria vita a investigare gli omicidi anni Novanta dei rapper Tupac Shakur e Notorious B.I.G., fino a giocarsi la carriera. Anni dopo viene contattato da Jack Jackson, un reporter dell’ABC che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà realizzando il documentario che gli valse un Emmy Award. Le sue teorie però sono poi state sconfessate dai successivi procedimenti giudiziari e così, in cerca di una nuova verità, rintraccia Poole, che anche dopo aver lasciato il dipartimento ha privatamente continuato le indagini ed è pure restato in contattato con la madre di Christopher “Biggie” Wallace. I due cercano di mettere insieme i pezzi del puzzle e identificano una cospirazione poliziesca, che si collega anche allo scandalo del distretto corrotto di Rampart.
A partire dal 10 gennaio è visionabile anche “Non ci resta che il crimine”, per la regia di Massimiliano Bruno. Con Marco Giallini, Alessandro Gassmann. Siamo a Roma nel 2018 e tre amici di lungo corso, con scarsi mezzi ma un indomabile talento creativo, decidono di organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi che furono teatro delle gesta della Banda della Magliana. L’idea, ne sono convinti, sarà una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta: sono pronti per lanciarsi nella nuova impresa. Per uno scehrzo del destino i tre vengono catapultati proprio lì, nell’estate del 1982, estate memorabile per la vittoria della maglia azzurra ai mondiali di Spagna..un’estate tutta italiana. Si ritroveranno faccia a faccia con i membri della Banda della Magliana, coloro che gestivano le scommesse calcistiche clandestine. La febbre per il calcio si rivelerà una possibile via di fuga dall’intrigo in cui i protagonisti si ritroveranno coinvolti: una esilarante, quanto beffarda, sfida all’ultimo gol con la Banda della Magliana nella Roma degli anni ’80, in un mood da improbabile avventura criminale raccontata nei toni e nella cifra della commedia.
E per finire, “Una notte di 12 anni”. Il regista uruguayano Álvaro Brechner racconta una delle pagine più brutali della storia del suo Paese. É il 1973 quando l’Uruguay è sotto il controllo del regime totalitario della destra. A partire da una notte di settembre l’ex presidente della nazione, il ministro degli interni e un giornalista saranno costretti a subire torture per dodici lunghi anni.