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Cinquecento libri per i bambini dell’Ospedale di Pescara

da Redazione

consegna2Installata nel corridoio di Chirurgia pediatrica la libreria donata dal Festival delle Letterature dell’Adriatico in partnership con Marifarma

PESCARA – Durante il  X Festival delle Letterature dell’Adriatico,che si è svolto a Pescara nel novembre 2012, sono stati raccolti oltre 500 libri, che hanno trovato  il loro posto nel corridoio dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale Spirito Santo di Pescara, all’interno della “Piccola Biblioteca Solidale”  donata all’ospedale dall’azienda Marifarma in partnership con il Festival.La libreria, personalizzata con i colori del Festival delle Letterature e con la poesia di Gianni Rodari “Il futuro”, è stata realizzata, su progetto del BIEFFEstudio di Franco Gianvito, dall’azienda Tumidei. La biblioteca sarà co-gestita con le insegnanti della scuola dell’ospedale. Alla consegna hanno assistito Vincenzo D’Aquino e Giovanni Di Iacovo, rispettivamente direttore artistico e ideatore del Festival, e il direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica Pierluigi Lelli Chiesa.

consegna1«L’aspetto che ci piace di più – spiegano Vincenzo D’Aquino e Giovanni Di Iacovo, rispettivamente direttore artistico e ideatore del Festival – è il meccanismo di solidarietà che si è innescato nell’ambito di giorni dedicati alla cultura: non solo si tratta di un Festival finanziato per metà dal Pubblico e metà dal Privato, ma è una manifestazione che lascia qualcosa di concreto alla società, e nel suo piccolo cerca di alleviare un’esperienza difficile come quella che si può vivere in ospedale in un’età molto giovane»

«È molto bello che sia gli adulti sia i bambini abbiano sostenuto con entusiasmo il progetto, all’insegna dello slogan “Chi dona un libro regala un sorriso”, regalando libri usati ma anche nuovi – commentano Cristiana e Silvia Marinelli, dell’azienda Marifarma – Crediamo fermamente in questo tipo di interazioni con il territorio, in cui si rafforzano i legami umani e si lascia un segno permanente del proprio passaggio».

[Foto: Ilaria Di Pietro]

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