L’Abruzzo stenta molto più di tutte le altre regioni del Sud ed anche di quelle del centro Italia colpite dal terremoto ad una visibile ripresa del tessuto economico. Infatti il prodotto interno lordo regionale è stato l’ unico in Italia a registrare una inversione di tendenza: dopo un 2015 in leggera crescita, nel 2016 è calato dello 0,2%, al contrario della perfomance positiva delle altre regioni meridionali.
Le imprese, soprattutto quelle artigiane e le PMI, stanno soffrendo, non riescono a produrre ricchezza. Scende il valore aggiunto dell’industria, non si muove quello dei servizi, segna un lieve rialzo solo il prodotto del settore edile e dell’agricoltura.
se la Campania e la Basilicata sono state trainanti, in Abruzzo sono stati più contenuti gli incrementi registrati. Solo il mercato estero, con un andamento positivo delle esportazioni, rende i territori competitivi. I livelli occupazionali sono ancora distanti dai livelli raggiunti prima della crisi e le persone in cerca di occupazione, negli ultimi anni, sono aumentate.
“Una flessione che avevamo già segnalato alla presentazione dall’analisi elaborata dall’Aps “M.Ciancaglini” con il Professore Giuseppe Mauro, – dichiara il Segretario della CISL -. In quella occasione e con il Decalogo, sottoscritto insieme a Cgil e Uil, abbiamo suggerito alla classe politica alcune proposte per aiutare le famiglie e le imprese ad uscire da questa lunghissima fase ancora in parte negativa e di transizione”.
L’Abruzzo ha assolutamente bisogno di sostenere una crescita reale del sistema produttivo grazie alle risorse nazionali ed europee. Il mercato del lavoro deve recuperare occupati attraverso politiche attive capaci di promuovere la piena e buona occupazione.
“E’ necessario un cambio di passo della politica regionale dopo l’emergenza del terremoto e delle calamità naturali ma, soprattutto, per rispondere ai mutamenti generati dalla crisi. Devono essere immediatamente sbloccati progetti ed azioni previsti dal Masterplan, dai Fondi Europei, dal Patto per lo sviluppo e dalla Carta di Pescara, individuando e denunciando situazioni di stallo. Dobbiamo creare una regia unica per affrontare le ben 109 vertenze aperte in tutti i settori”, – afferma il Segretario Generale della CISL AbruzzoMolise”.
“Più volte abbiamo sollecitato un incontro al Presidente e alla Giunta regionale che stiamo ancora aspettando. Speriamo che l’ennesima richiesta di aprire un confronto duraturo e permanente sulla Vertenza Abruzzo, datata ormai 29 settembre u.s., non resti lettera morta, altrimenti saremo costretti a scendere in piazza per rendere pubblica la nostra protesta e le nostre proposte – incalza alla fine il Segretario della Cisl AbruzzoMolise – ”.
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