CITTA’ SANT’ANGELO (PE) – “I Consiglieri comunali della lista civica ‘Responsabilità Comune’ chiedono le dimissioni immediate di Guido La Torre, Amministratore Unico della Linda Spa, la società in house che gestisce il ciclo dei rifiuti di Città Sant’Angelo, e dell’assessore delegata Denia Di Giacomo, la quale, sulla vicenda degli incarichi affidati dalla Linda a un geometra, ex componente dello staff del sindaco, ha negato la bocciatura e la richiesta di revoca dell’incarico stesso ricevuta dal Comitato del Controllo Analogo.
E invece la delibera esiste, risale addirittura a marzo scorso, e su questa abbiamo interrogato il sindaco Florindi, invitandolo a mandare tutti gli atti ritenuti illegittimi dal Comitato alla Procura della Corte dei Conti. Se non lo farà, ovviamente, saremo noi a procedere, al fine di fare piena luce su una vicenda oscura e assurda, perpetrata sulle spalle e sulle tasche dei cittadini”.
Lo hanno detto nel corso di una Conferenza stampa i 3 consiglieri comunali di Città Sant’Angelo, Lucia Travaglini, Matteo Perazzetti e Maurizio Valloreo, all’indomani della seduta del Consiglio comunale che, dopo un’ora e mezzo di duro confronto, ha visto i tre consiglieri abbandonare l’aula.
“Si trattava di una seduta straordinaria convocata dopo che siamo venuti a conoscenza e in possesso di atti e documenti della Linda Spa inerenti l’affidamento di un incarico di supporto al Rup assegnato a fine dicembre 2016 a un noto geometra, Gabriele Margiovanni, in precedenza componente di staff della segreteria del sindaco – ha ricostruito Perazzetti -, supporto al Rup per una serie di procedure d’acquisto.
Quell’incarico è stato subito portato all’attenzione del Comitato di Controllo analogo del Comune, composto dal Segretario comunale Stefania Coviello, dal vicesegretario Antonino D’Arcangelo, e dal Dirigente alle Finanze Fabrizio Nerone, e proprio il Comitato ha subito sollevato una serie di critiche, o meglio ha evidenziato la violazione della legge 312 del Decreto Legislativo 50, rilevando una serie di irregolarità nel conferimento dell’incarico, ovvero
la mancata programmazione degli acquisti;
la determinazione di un compenso fisso, quantificato in 960 euro al mese esclusi Cap e Iva, mentre in questi casi l’indennità si calcola per obiettivi;
e infine la mancata indicazione dei requisiti necessari per ricoprire quell’incarico, ovvero non è specificata né l’alta specializzazione del professionista né il curriculum che non risulta neanche allegato agli atti.
In altre parole, mentre da un lato l’amministrazione comunale taglia ai cittadini i servizi, come la ludoteca e aumenta le tariffe della Tari e dello scuolabus, dall’altro lato sperpera soldi pubblici nel dare incarichi ai soliti noti.
A fronte di tali rilievi, il Comitato di Controllo analogo ha chiesto la revoca immediata dell’incarico al geometra, che nel frattempo aveva ricevuto un ulteriore incarico alla Farmacia Comunale. Ma mentre quest’ultimo è stato annullato in seguito all’intervento del Comitato, sempre su nostra sollecitazione, quello alla Linda è rimasto in piedi per sei mesi. Non solo: a fronte dei rilievi del Comitato, l’Amministratore unico da marzo a settembre non ha mai fornito risposte; dopo un ulteriore appunto del Comitato, l’Amministratore ha risposto ‘bacchettando’ lo stesso Comitato di controllo, ovvero l’Organo istituzionale attraverso cui il Comune stesso esercita l’attività di controllo delle iniziative delle società in house, e lo ha ‘invitato’ a dare ‘indicazioni coerenti con gli indirizzi dettati dall’amministrazione’, parole che inevitabilmente suonano come una minaccia.
Ovviamente ieri – ha proseguito Perazzetti – in Consiglio comunale abbiamo chiesto le dimissioni immediate e il ritiro delle deleghe all’Amministratore Unico che ha violato apertamente le indicazioni perentorie del Comitato di Controllo Analogo, che ha il compito di garantire la trasparenza e la legalità dell’operato delle Società partecipate.
In questo caso invece l’amministratore unico ha volutamente ignorato le indicazioni del Comitato che aveva chiesto la revoca dell’incarico di supporto al Rup per il geometra,
e allora è ovvio che non ci sentiamo tutelati e non possiamo consentire che l’amministrazione comunale consenta una tale gestione della Linda che ricade su tutti i cittadini, e questo dopo che, secondo i dati Ispra, sappiamo che Città Sant’Angelo ha raggiunto appena il 17 per cento della raccolta differenziata e applica aliquote della Tari elevatissime per i cittadini”.
“Ieri di fatto – ha aggiunto Travaglini – si è segnata una rottura politica netta in Consiglio comunale, se pensiamo che su 5 gruppi consiliari, 4 hanno sposato la linea delle dimissioni di La Torre, ossia oltre alla lista ‘Responsabilità Comune’, anche Articolo 1, Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle.
Questo vuole dire che la stessa maggioranza si è spaccata e oggi solo il Pd continua a sostenere la carica dell’Amministratore unico La Torre. A questo punto abbiamo presentato un’interrogazione al sindaco per sapere se la giunta intenda fare ricorso alla Procura della Corte dei Conti per accertare il danno erariale che deriva dalle carte che già abbiamo in nostro possesso e dal verbale stesso del Comitato di Controllo Analogo.
Se la giunta non procederà, ovviamente presenteremo noi l’esposto, valutando poi anche altre strade giudiziarie”.
“Nel frattempo – ha aggiunto il capogruppo Valloreo -abbiamo chiesto anche le dimissioni dell’assessore delegato Denia Di Giacomo per le ultime dichiarazioni rilasciate: interpellata sulle nostre denunce, è arrivata addirittura a negare l’esistenza dell’atto di censura del Comitato di Controllo Analogo, smentendo l’esistenza di una richiesta di revoca di quell’incarico, e, denigrando il nostro operato, ha affermato che era tutto regolare e legittimo.
Oggi sappiamo che non è così e non lo diciamo noi, ma un Organismo di cui fanno parte i vertici apicali del Comune.
È chiaro che l’assessore Di Giacomo, che ieri di fronte alle carte è rimasta in silenzio, ha mentito ai cittadini e non può più ricoprire la sua carica. A questo punto attendiamo le mosse del sindaco, che ha il potere di revocare l’Amministratore unico della Linda, in caso contrario sia chiaro che andremo avanti percorrendo ogni strada per ristabilire il principio di legittimità a Città Sant’Angelo”.