“Riteniamo che tutti i cittadini abbiano diritto a conoscere in modo trasparente i fatti amministrativi che li riguardano. Il Bilancio comunale è senz’altro uno di questi. Certo non c’è da sperare che l’amministrazione Mastromauro realizzi pratiche democratiche quali il Bilancio Partecipato, però almeno occorre far circolare nel dibattito pubblico informazioni veritiere.
Il Cittadino Governante, quindi, non può che confermare quanto ha affermato sui bilanci 2015-2016. Quel comunicato (clicca qui e leggi il comunicato) non è che una fotografia della realtà contabile del Comune. Essa comporta una diagnosi con prognosi riservata e, visto che si tratta del destino della nostra città, non ci procura nessun compiacimento.
Per questo, e in ragione di quel diritto alla conoscenza a cui sopra abbiamo accennato, è necessario rispondere al comunicato del consigliere Di Teodoro.
Quanto alle affermazioni del Di Teodoro per cui ci saranno: “importanti opere pubbliche”, “diminuzione delle spese correnti, secondo un trend già in atto da diversi anni”, “un incremento delle entrate attraverso un’azione di recupero dell’evasione ed elusione fiscale senza intaccare ulteriormente le tasche dei cittadini” ,“ tariffe invariate” , “incremento del fondo per il sociale”, possiamo tranquillamente dire, purtroppo, che ci penserà il consuntivo del 2016 a smentirne con i fatti, come ormai accade da anni ad ogni bilancio consuntivo, i contenuti propagandistici.
Non possiamo, però, non tornare sugli aspetti più gravi sperando che, finalmente, un’ondata di sdegno si sollevi nell’opinione pubblica informata:
Il Bilancio Consuntivo 2015 senza l’iniezione di liquidità pari a 3 milioni 353 mila euro assicurata dal mutuo contratto con un espediente sarebbe stato da pre-dissesto perché avrebbe avuto in profondo rosso sia la gestione di competenza, sia il risultato di amministrazione, sia la cassa. E quel mutuo, un’amministrazione seria e responsabile non si sarebbe trovata nella condizione di chiederlo perché le risorse per il pagamento dell’esproprio del parco Franchi esistevano già da anni, accantonate in poste vincolate, grazie alla vendita del “Pioppeto”. L’espediente usato è stato questo: consumare i circa 3,5 milioni delle risorse vincolate per il pagamento dell’esproprio del parco Franchi, per poi – svuotati quei capitoli, e con la scusa di dover pagare i proprietari dell’area del parco – chiedere un mutuo da introitare entro la fine del 2015 nelle casse comunali. Siccome non si può chiedere un mutuo per garantire gli equilibri di bilancio sono state create ad arte le condizioni per chiederlo per il pagamento del parco Franchi. E quel “trucchetto” è servito a far entrare nelle casse comunali i milioni che hanno salvato il bilancio nel 2015: ma questo assomiglia tanto ad un falso in bilancio, per questo sulla vicenda interpelleremo la Corte dei Conti.
Gli equilibri nel Bilancio di Previsione 2016 sono garantiti dai 5 milioni 387 mila euro derivati della vendita della Julia Servizi. Per la precisione: 3 milioni 961 mila euro servono per coprire il consistente disavanzo creatosi lo scorso anno col riaccertamento dei residui (i debiti del Comune sono risultati superiori ai crediti di oltre 4 milioni di euro); 1 milione e 400 mila euro, saranno utilizzati per opere di manutenzione, e non per fare investimenti per opere pubbliche degne di nota! (ma ci si può vendere un’azienda che dà utili importanti ogni anno per rifare gli asfalti?)
In estrema sintesi, facendo solo qualche esempio sulle Entrate e sulla Spesa (ma ci sarebbe tanto altro da dire), si può riassumere così: le Giunte Mastromauro non sono state in grado di conseguire i milioni di euro spettanti per ICI e IMU dalle seconde case non dichiarate; non sono state in grado di ridurre gli esorbitanti costi di gestione dei rifiuti; hanno speso ogni anno dai 2 ai 4 milioni in più di quanto avevano a disposizione e poi alla fine per pareggiare il bilancio comunale si sono venduti il parco del Pioppeto e Julia Servizi mandandone in fumo i cospicui proventi (circa 10 milioni di euro!!).
Sotto il profilo della correttezza amministrativa sarà la Corte dei Conti a pronunciarsi.
Sul piano politico chi ha così male amministrato il Comune di Giulianova dovrebbe avere il pudore di chiedere scusa o almeno di tacere.”
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