“Il vertice di Parigi ha fissato le grandi linee per passare ad uno sviluppo economico meno inquinante – spiega il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale delegato all’Ambiente Mario Mazzocca – Ora a Marrakech tocca pensare a come metterle in opera; ci si aspetta che si tracci la mappa di chi soffre di più e di chi inquina di più. Occorre una severa accelerazione da imprimere a questo nuovo corso della politica ambientale del mondo.
Ma è necessario che da parte nostra, temporanei rappresentanti istituzionali territoriali, si continuino ad attuare quelle azioni locali che, nel loro insieme e con una presa di coscienza collettiva, possano incidere positivamente ad alimentare il processo in atto. Un’attività su cui sto personalmente profondendo un forte impegno”.
Inoltre, sottolinea Mazzocca: “Mi rammarica solo il fatto che purtroppo quest’anno, a causa della concomitanza di un Consiglio Regionale e di una paventata mancanza del “numero legale”, non abbia potuto dare il mio contributo all’evento “Global Climate Action – Water Day. Strumenti volontari per l’adattamento locale: il potenziale dei Contratti di Fiume” da noi organizzato con il sostegno del nostro Ministero dell’Ambiente, nel quale avrei dovuto introdurre i lavori e svolgere le relative conclusioni.
P.S. Nonostante abbia, COME SEMPRE, assicurato la mia presenza in Consiglio Regionale, la seduta è stata comunque rinviata per … “mancanza del numero legale”!’
Importanti opportunità per l’attuazione della strategia nazionale e dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici sono costituite dai Contratti di Fiume (CdF), strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che possono contribuire ad avvicinarsi ad un nuovo sistema di governance per un reale percorso di sviluppo sostenibile attraverso politiche di sviluppo locale e tutela ambientale, perseguendo la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche, la valorizzazione dei territori fluviali e la salvaguardia dal rischio idraulico.
In un’epoca in cui la gestione dell’emergenza è aggravata dai cambiamenti climatici, le politiche di difesa e di adattamento necessitano di essere associate alle strategie di prevenzione apportando un reale cambiamento che coinvolga le politiche regionali e i distretti idrografici in una nuova visione della gestione delle risorse idriche e più in generale dei bacini fluviali. In questa logica i contratti di fiume assumono il duplice ruolo di promotori ed attuatori del cambiamento.
Su questo tema verterà la tavola rotonda “Global Climate Action – Water Day. Strumenti volontari per l’adattamento locale: il potenziale dei Contratti di Fiume” che avrà luogo nel corso della Cop22 mercoledi 9 novembre dalle ore 13 alle ore 15 presso il Padiglione Italia, moderata dall’economista ambientale Luca Cetara, organizzata dalla Regione Abruzzo e dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e Mare.
In questa occasione verrà introdotto il tema dei Contratti di Fiume come strumento a disposizione dei governi a diversi livelli nel portare esempi di attuazione e costruire una connessione tra misure di adattamento anche a livello transfrontaliero, conferendo visibilità globale alla scopo di trovare partenariati internazionali e la volontà politica di attuarli, valorizzando l’esperienza italiana e internazionale e condividendo le esperienze provenienti da diverse regioni sia riguardo le misure per l’adattamento ai cambiamenti climatici, che riguardo al coinvolgimento dei portatori d’interesse a livello di bacino o sottobacino fluviali.
Interverranno, tra gli altri, Iris Flacco, Dirigente Dirigente Servizio Risorse del Territorio e Attività Estrattive Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali Regione Abruzzo; Piero Pellizzaro – Fondatore di Climalia, prima società italiana di servizi climatici per la resilienza territoriale; Paolo Angelini – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e Mare; Gabriela Scanu – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Piero Di Carlo – Università degli Studi de L’Aquila e Massimo Bastiani – Tavolo Nazionale Contratti di Fiume.
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