CNA, Inquinamento e risarcimenti
PESCARA – Finalmente anche la CNA interviene sull’inquinamento fluviale, peccato che lo faccia con timore reverenziale nei confronti del governatore d’Abruzzo che quando era sindaco mandò notifiche ai balneatori per il pagamento dell’occupazione suolo pubblico. Centinaia di migliaia di euro cher gli stessi balneratori devono ancora pagare . La CNA, probabilmente, finge di non ricordare che lo stesso governatore fu presidente della Provincia, sulla quale ricade la competenza del tratto fluviale, segretario regionale del PD , il cosidetto partito dell’acqua che ha sempre governato in ATO e ACA. Questa sudditanza nel giustificare il gesto simbolico del presidente di lotta e di governo, classico esempio di propaganda tipica del ventennio mussolinano, rivela l’asservimento alle politiche spot che provano a rimediare all’inettitudine ed incapacità politica dell’attuale disamministrazione pescarese targata anch’essa PD. Credevamo che la CNA volesse tutelare le aziende iscritte piuttosto che essere un megafono per le gesta da operetta di chi si mette in posa con un badile senza che abbia mai risolto alcun problema. Fa bene il governatore ad assegnare fondi all’ACA perchè serviranno a quest’ultima per risarcire le aziende e le famiglie che hanno ingiustamente pagato la quota di depurazione per un servizio malfunzionante e, in molti casi, mai effettuato mancando gli allacci al depuratore, come da notizie di cronaca e come stabilisce la Consulta. La CNA si metta l’anima in pace perchè le risoluzioni del problema inquinamento hanno tempi lunghi e quindi la stagione estiva partirà con i divieti di balneazione perchè stavolta nessuno vorrà prendersi denunce per fare favoritismi, come la rimozione dei divieti di balneazione del giugno dello scorso anno.
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