PIANELLA (PE) – Un italiano su tre (33%) ospita nella propria casa un animale con una netta prevalenza di cani (63,1%) e gatti (41%) ma ci sono anche pesci e tartarughe (7,3%) e uccelli (6,7%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurispes in occasione di S.Antonio Abate, il Patrono degli animali, che l’iconografia raffigura sempre con un porcello munito di campanella a fianco del santo egiziano.
“Per la tradizionale benedizione di mucche, asini, pecore, galline, conigli, cani e gatti le parrocchie di campagne e di città – sottolinea la Coldiretti – sono state prese d’assalto da una variegata moltitudine di esemplari che popolano il territorio nazionale tante piazze italiane.”
In Abruzzo, l’appuntamento è stato a Pianella, in Piazza Garibaldi, in cui sono confluiti, i tradizionali trattori per la festa del Ringraziamento promossa da Coldiretti Pescara e diversi animali di piccola taglia tra cui cani e gatti, anatre e oche che hanno sfidato il freddo per la benedizione del parroco. All’appuntamento, in cui gli agricoltori hanno ringraziato il Signore per il raccolto ricevuto con l’augurio per la nuova annata, hanno partecipato il direttore regionale di Coldiretti Alberto Bertinelli, il presidente di sezione Sandro Di Giacomo, il delegato dei Giovani Impresa Giuseppe Scorrano, Melania Chiappini per il coordinamento provi
Un incontro per rinnovare un’antica tradizione ma anche spunto per illustrare i risultati di un’analisi effettuata da Coldiretti su basi Eurispes sul rapporto tra italiani e animali. “Si stima che nelle città gli italiani si prendano cura di 30 milioni di pesci, 15 milioni di cani, 13,5 milioni di gatti, 13 milioni di uccelli da compagnia e 2 milioni di rettili tra tartarughe, serpenti e iguana. Ancora piu’ rilevante – continua la Coldiretti – è la presenza di animali nelle campagne dove nelle stalle sono allevati 49 milioni di galline per le uova, 8,7 milioni di maiali, 7,2 milioni di pecore, 6,5 milioni di conigli, 6,1 milioni di bovini quasi un milione di capre, 370mila bufale, 400mila cavalli e 50mila asini. L’amore degli italiani per gli animali testimoniato al fatto che solo per dar da mangiare a cani e gatti si sono spesi 1,8 miliardi di euro per un totale di 544.000 tonnellate di alimenti in un anno. Il mercato de
Il luogo natale di Sant’Antonio Abate – riferisce la Coldiretti – è la città di Coma nella lontana terra d’Egitto. Qui Sant’Antonio vive nella seconda metà del terzo secolo e nella prima metà del quarto, distribuendo ai poveri la cospicua eredità paterna e intraprendendo una vita di riflessione come eremita: si dedicò poi al conforto dei sofferenti e dei cristiani perseguitati e aiutando Sant’Atanasio nella sconfitta dell’eresia ariana che, in quel tempo, si stava diffondendo nel primo mondo cristiano. E’ proprio Sant’Atanasio che ne racconta l’opera nella “Vita Antonii” riferendo anche l’anno della sua morte, avvenuta il 17 gennaio 357 (nato nel 251, secondo le fonti, sarebbe dunque ultracentenario) nelle lande desolate della Tebaide, dove si era ritirato dedicandosi alla cura del proprio piccolo orto. La storia – riferisce la Coldiretti – ricorda che i canonici di Sant’Antonio avevano ottenuto il permesso di allevare i maiali all’interno de centri abitati: il grasso di maiale era infatti utilizzato come emolliente per le piaghe provocate dal “fuoco di S. Antonio”, che l’ordine curava negli hospitii od ospedali che era deputato a gestire.”
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