Domani la presentazione del romanzo presso la Sala Consiliare del Comune
COLLECORVINO (PE) – Domenica 21 dicembre, alle ore 17.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Collecorvino (PE), in via Massimo D’Antona 7, si terrà la presentazione del romanzo di Enrico Pierfelice Tregesta.
Presenterà Ubaldo Giacomucci (Presidente Edizioni Tracce).
Interverranno: Antonio Zaffiri (Sindaco di Collecorvino), Nicoletta Di Gregorio (poetessa), Alessia Patregnani (Attrice).
Sarà presente l’Autore.
Tredici personaggi, tredici vite raccontate in prima persona si intrecciano fra le linee di un campo di calcio di campagna dove, tra antiche rivalità e fantasie smisurate, un vecchio professore di filosofia insegna ai ragazzi a cercare il senso del tutto nel volo del pallone e nel mistero di rimbalzi e traiettorie imprevedibili.
Le diverse voci narranti formano una polifonia che restituisce con chiarezza l’affresco di un paese, Tregesta, nel quale i luoghi e le storie che vi aleggiano abbandonano via via la dimensione del quotidiano fino ad attingere alle profondità del sacro e a diventare poi l’anima segreta del romanzo.
Il racconto di ciascun protagonista, oltre a delineare una diversa e originale interpretazione dell’esistenza, evoca personaggi ed eventi che vanno a comporre una storia più grande in cui le sorti della squadra e quelle del paese si ritrovano irrimediabilmente legate. La leggerezza e la libertà del pallone sono così costrette a confrontarsi con i lati oscuri degli uomini e della società, rivelando infine un sorprendente potere salvifico.
Il campo di calcio, con la sua forza allegorica, diventa allora la scena viva sulla quale si consuma la rappresentazione dell’uomo e del mondo, senza mai smettere però di suggerire il senso ultimo del gioco, dove “ciò che conta non è il finale, ma che tu possa continuare a sentire oltre ogni fatica e dolore il rumore che fa il vento quando i tuoi piedi diventano ali; forse non sai o non vuoi dirlo, ma quello è il rumore dei sogni”.
Tregesta è un romanzo corale che, attraverso l’uso sapiente di registri stilistici diversi, riesce a cogliere l’autenticità dei personaggi e a svelare i tratti più intimi della loro umanità.
E se soffiava forte il libeccio andavamo al colle del vento per volare. Lo sentivi arrivare dal basso e risalire la terra alzando cavalloni d’erba alta. Allora bastava aprire le braccia e lanciarsi giù, e quando saltavi chiudendo gli occhi il vento ti teneva in volo per un tempo infinito. Riuscivamo a volare. Braccia larghe ed occhi chiusi. Per un tempo infinito. Il mondo era come se l’avessero appena inventato.Forse è stato lì che sono diventato libero. Come il vento. Dev’essermi entrato nell’anima e non se ne è più andato. Così, quando Orso stava distribuendo le divise con i numeri e arrivò al sei, lanciò la maglia verso di me senza dire una parola. Gli altri credevano che ne avessimo già parlato. E invece no, ma tutti e due sapevamo che quello è il numero del libero. E che io sono libero.
Enrico Pierfelice è nato a Pescara nel 1970.
È pianista e docente di storia e filosofia nei licei.
Ha pubblicato il volume di racconti Movimenti (Samizdat, 2001) e la raccolta di poesie Dietro il cammino (Tracce, 2003).