SCONFITTA AL FOTOFINISH – Partiamo dalla sfida del Pala Castagna dove il Venezia vince nei secondi finali 1 a 0 dopo una partita di grande umiltà e sacrificio. Pagana (espulso nel finale) esulta e si gode i miracoli della sua saracinesca, Dal Cin. Bellarte impreca contro i legni (tre) el’ennesimo tiro libero fallito.
La partita è a senso unico. Il Venezia è tutto racchiuso davanti a Dal Cin e lavora per contenere gli attacchi dei locali e rilanciare rapidamente addosso al pivot, Belsito, che staziona in area per disturbare Montelfalcone, alla seconda gara da titolare (Zaramello è infortunato). Il portierino di Ortona è sempre reattivo, anche se in un’occasione è tradito dalla traiettoria del pallone e il rinvio del collega veneziano si stampa sulla traversa. Il bilancio dei legni pende dalla parte nerazzurra: Chaguinha, imprendibile, per due volte supera Dal Cin ma trova il palo a dirgli no. I nerazzurri hanno il predominio in campo, ma graffiano poco. Tantissime le conclusioni, frustrate dalla bravura di Dal Cin e dalla scarsa precisione angolana. Il possesso palla costringe i lagunari a commettere falli a ripetizione. A 2’ dalla fine arriva il tiro libero per la squadra di Bellarte. Sul dischetto va Silveira, ma si fa parare il rasoterra. La maledizione continua. Si torna negli spogliatoi sullo 0 a 0.
L’incredibile però deve ancora accadere. La ripresa è un assedio nella porta di Dal Cin. Gioca solo la squadra di casa, che calcia in porta con una superiore al tiro al minuto. Il portiere veneziano le prende tutte, mandando sempre più in tilt il sistema nervoso degli angolani. Chaguinha prende in pieno l’incrocio quando lui non può arrivarci. Montefalcone, dall’altra parte, riceve solo un paio di conclusioni pericolose e si fa trovare pronto come sempre. I lagunari perdono intanto Rossa per un brutto infortunio alla caviglia. Nel finale, Bellarte inserisce Delpizzo come portiere di movimento e si gioca le ultime cartucce. I miracoli di Dal Cin proseguono fino a pochi secondi dalla fine e danno la forza ai veneziani di trovare, a 33 secondi dalla fine, il tiro da tre punti: lo scaglia Belsito nella porta vuota.
Gli emiliani ringraziano e rovesciano subito l’inerzia della gara. Per cinque minuti il Pescara cerca con volontà di proporre gioco ma quasi allo scadere del 9′ arriva un altro cazzotto che lo rispedisce al tappeto. Ghiotti infatti viene espulso con una decisione apparsa ai più eccessiva e la gara a questo punto assume per i biancazzurri i toni accesi della disperazione. Kakà infatti con un tiro di punta realizza il gol del 2-0, sfruttando la superiorità numerica. Al Pescara ricompaiono davanti le streghe che nell’ultimo mese hanno indebolito tutte le sue certezze. Non lo aiutano certo le astruse decisioni arbitrali ed in preda ad una vera e propria crisi di nervi i delfini vanno in confusione e per Tuli è un gioco da ragazzi, appena due minuti dopo la seconda segnatura, liberarsi in surplace di Nicolodi e battere in diagonale per la terza volta Jukic. Il Pescara annaspa e vede scivolare la partita dalle sue mani anche se con ferrea volontà cerca in ogni modo di riequilibrare almeno parzialmente il punteggio. Niente da fare perché il Kaos chiude ogni spazio e in una sola occasione i biancazzurri riescono a perforare la diga emiliana ma Fabiano, senza fortuna, coglie l’incrocio dei pali. I pescaresi vanno così al riposo con un passivo che lascia loro poche speranze e conseguentemente con il morale sotto i tacchi.
Si riparte e per un niente Vinicius sbaglia la rete numero quattro per il Kaos ma non è ancora trascorso un minuto di gioco che Morgado servito al bacio da Fornari trova finalmente la via delle rete, realizzando sotto misura. Una parziale iniezione di fiducia per i delfini ma dura poco perché i biancazzurri si fanno subito incredibilmente sorprendere in un’azione d’angolo dal portiere avversario Laion che con un tiro secco e piuttosto preciso batte Jukic. Piove sul bagnato e un minuto dopo su transizione Kakà trova di testa dopo un batti e ribatti la quinta segnatura. Il Pescara nonostante diluvi sulla sua testa non molla e con Fabiano riduce il passivo al minuto sesto. Si riaccendono gli entusiasmi del generosissimo pubblico pescarese ma gli ospiti continuano a giocare in sicurezza e senza grossi affanni chiudono gli spazi per ripartire pericolosamente con rapidi contropiedi.
Nicolodi, volenteroso ma in serata di scarsa vena commette una grande ingenuità e macchiandosi di un fallo inutile che viene sanzionato con il secondo giallo e pertanto va anzitempo sotto la doccia. I gol di Jeffe e Kakà chiudono coerentemente e definitivamente la partita. Dall’orgoglio biancazzurro scaturiscono nel finale gli ormai inutili gol di Schurtz e Leggiero.
TABELLINO:
ACQUAeSAPONE FIDERMA – VENEZIA 0-1 (pt 0-0)
ACQUAeSAPONE FIDERMA: Chaguinha, Bassani, Ficili, Silveira, Hector, Zanchetta, Caetano, Delpizzo, Murilo Ferreira, Montefalcone, Di Matteo, Tatonetti. All. Bellarte.
VENEZIA: Belsito, Callegarin, Prendin, Zanatta, Daga, Dan, Penzo, Bellomo, De Leo, Rossa, Dal Cin. All. Pagana.
Arbitri: Merenda di Reggio Calabria e Gallo di Torre Annunziata. Crono: Zappacosta di Chieti.
Rete: nel st 19’27’’ Belsito (V),
NOTE: espulso Pagana (allenatore, V) per proteste; ammonito Caetano (A).
TABELLINO:
PESCARA – KAOS FUTSAL (0-3) 5-7
PESCARA: Jukic, Ghiotti, Leggiero, Davì, De Luca, Schurtz, Morgado, Fornari, Nicolodi, Dambrosio, Marcone, Fabiano. All. Mario Patriarca
KAOS FUTSAL: Latino, Andrè, Scandolara, Kakà, Vinicius, De Cillis, Drago, Tuli, Jeffe, Urio, Petriglieri, Sapia. All. Leopoldo Capurso
Reti: al 4”07″ del p.t. Vinicius (K), al 10’23” del p.t. Kakà (K), al 12’37” del p.t. Tuli (K), al 58″ del s.t. Morgado (P), al 2’42” del s.t. Laion (K), al 3’48 del s.t. Kakà (K), al 6’21” del s.t. Fabiano (P), al 13’26” del s.t. Jeffe (K), al 14’05 del s.t. Kakà (P), al 17’03” Schurtz (P), al 19’23” e al 19’42” del s.t. Leggiero (P).
Ammoniti: Andrè, Fornari, Morgado, Davì
Espulso: Ghiotti per fallo di reazione e Nicolodi per doppia ammonizione.
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