Presenti alla cerimonia il vicesindaco Berardino Fiorilli, il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase, l’assessore Marcello Antonelli, il consigliere comunale Vincenzo D’Incecco, Don Max, parroco di Fontanelle e i familiari dei tre uomini uccisi.
La cerimonia si è aperta nel raccoglimento dei presenti mentre il vicesindaco Fiorilli e il Presidente Di Biase hanno deposto la corona d’alloro dinanzi al Cippo realizzato per volontà del Comune lo scorso anno.
Ha detto il vicesindaco:
“tre fratelli inermi uccisi con un banale pretesto, vittime di una delle stragi più efferate che ebbero luogo anche a Pescara nei giorni della guerra. Tre cittadini strappati alle loro famiglie, al proprio lavoro con un pretesto e ai quali, dopo anni di oblìo, dallo scorso anno, in accordo con figli e nipoti, abbiamo restituito la giusta memoria”.
Ha sottolineato nella sua preghiera Don Max:
non esisto
no guerre sante, invenzione degli uomini . Quei nostri tre fratelli neanche sapevano perché venivano uccisi, a ricordare l’assurdità di ogni guerra. Papa Giovanni Paolo II disse ‘Mai più guerre’, ma poi venne la guerra del ’91.
Ha sottolineato il Presidente Di Biase:
la grande tragedia di quell’eccidio fu proprio di vedere vittime dei cittadini inermi, tre padri di famiglia, Di Berardino, appena 40 anni, ragioniere presso le Officine ‘Camplone’, 2 figli, sfollato; Di Giacomo, 51, contadino di Fontanelle, 8 figli; Mancini, 50 anni, operaio, 3 figli, sfollato.
Tre uomini inermi trucidati dai nazisti, presi a caso, addirittura costretti a scavarsi la fossa con le proprie mani prima di essere uccisi, a dimostrazione che la guerra può portare solo morte e distruzione.
Pescara purtroppo ha subito pesantemente gli effetti dell
a seconda guerra mondiale, con bombardamenti che tra il 31 agosto e il mese di novembre uccisero circa 4mila persone distruggendo l’80 per cento degli edifici. Il compito delle Istituzioni, oggi, è di riflettere su tali tragedie.
Al termine della cerimonia il Presidente Di Biase ha anche annunciato la volontà di voler avviare uno studio e una ricerca sulla storia di Fontanelle, “una delle 8 realtà di Pescara che ha contribuito alla nascita della città odierna”.
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