PESCARA – Nella mattinata odierna il sindaco di Pescara ha portato il saluto della città partecipando alla cerimonia, che si è svolta presso il cippo ospitato dalla scuola 11 febbraio 1944 intitolata alla memoria dei 9 partigiani fucilati.
“Oggi ci siamo ritrovati in una data e in un luogo simbolo per la città e per la nostra storia: l’11 febbraio nella scuola di Colle Pineta che oggi sorge nel luogo in cui 9 partigiani sono stati fucilati dai nazifascisti – ha detto il sindaco Marco Alessandrini – La sentenza, emessa da un tribunale tedesco, in origine riservò per tutti l’impiccagione; dopo l’intervento dell’Arcivescovo e del Podestà di Chieti, la sentenza fu, bontà loro, commutata in fucilazione.
Sono sempre stato presente a questa commemorazione anche non da sindaco perché quello che è successo una mattina di 72 anni fa va ricordato, prestando un doveroso tributo di gratitudine a quei 9 ragazzi che certamente non pensavano di finire fucilati e che poco più che adolescenti andarono davanti al loro destino cercando di resistere all’invasore, combattere per famiglie, speranze e sentimenti nuovi. A loro prestiamo un tributo di riconoscenza e lo affidiamo alle nuove generazioni che ogni anno si passano un gomitolo rosso che è una sorta di staffetta della memoria.
Assistendovi mi torna in mente il pensiero di Piero Calamandrei, un grande giurista che si è speso e non è rimasto chiuso in un’aula affinché i nostri diritti fossero conosciuti e rispettati. Noi siamo sempre alle prese con una resistenza, ieri era quella agli oppressori, oggi ad altre occupazioni, a cui reagiamo opponendo valori che sono solidi nella nostra coscienza e che dobbiamo consegnare alle nuove generazioni perché conoscano il proprio passato, avventurandosi verso il futuro. Io sono sempre convinto che ciò che ci rende liberi sia la conoscenza perché è davvero ciò che farà di noi persone migliori”.