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Comune moroso: Sorgenia secondo atto

da Donatella Di Biase

PESCARA – Secondo il  consigliere comunale del PD Del Vecchio l’assessore Seccia direbbe  ancora delle bugie relativamente al ‘caso’ Sogenia e alle bollette arretrate per un importo pari a 630mila euro per consumi elettrici relativi a scuole e fabbricati del Comune di Pescara.

Recita così la nota di Del Vecchio:

correva l’anno 2009 ed il mese di dicembre quando l’assessore alle finanze Seccia accusava la precedente amministrazione di non aver previsto e pagato quanto dovuto alla Società Sorgenia per la fornitura dell’energia elettrica per le strutture pubbliche comunali, relativa al periodo 2008 – 2009, e che avrebbero dato luogo a voragini di debiti fuori bilancio.
Ed invece, tutto risultava perfettamente in ordine poiché, come precisato con un comunicato stampa di allora e che si allega al presente, la spesa era stata regolarmente prevista nel bilancio dell’ente e si era trattato solo di un problema tecnico determinato dall’errata fatturazione fatta della società che non ne aveva consentito l’immediata liquidazione a cui si era dato riscontro successivamente. Tutto in regola tanto che nessun debito fuori bilancio è stato mai accertato e portato all’attenzione del Consiglio comunale.
Ma oggi accade che la stessa Società Sorgenia notifiche al Comune di Pescara un decreto ingiuntivo con cui si chiede il pagamento di bollette arretrate per un importo pari a 630mila euro per consumi elettrici relativi a scuole e fabbricati dello stesso Comune.
Ed ancora una volta è l’assessore alle finanze Eugenio Seccia ad incaricarsi di fare il “lavoro sporco” di diffamare la precedente amministrazione di centrosinistra, prima per presunti e mai dimostri buchi di bilancio, poi per presunti debiti fuori bilancio per mancata copertura alle spese elettriche nei confronti della Società Sorgenia, relativamente al periodo 2008-2009, ed oggi ancora per presunte responsabilità finanziarie ed ancora una volta nei confronti della Società Sorgenia ed ancora una volta per lo stesso periodo.
Qualcosa non quadra nelle pronte affermazioni dell’assessore Seccia e che alla prova di una semplice quanto banale lettura del provvedimento ingiuntivo evidenzia il cumulo di menzogne dette dall’assessore comunale e l’assoluto disprezzo per la verità che, ancora una volta, non è dalla sua parte.
Infatti, si legge nel decreto ingiuntivo, la Società Sorgenia chiede che le vengano liquidate le fatture per consumi elettrici rimesse nel periodo ottobre/2009 – ottobre/2010 per un ammontare complessivo pari a circa 630mila euro.
Un periodo per il quale l’amministrazione della Città è nella totale responsabilità della Giunta Mascia di cui l’assessore Seccia ne è un insigne rappresentante.
Il comportamento dell’assessore Seccia si è dimostrato, ancora una volta, di totale disprezzo nei confronti della comunità amministrata e nei confronti della verità che ha cercato di nascondere nella maniera più goffa e truffaldina.
Ancora una volta si nasconde all’opinione pubblica il fallimento e l’incapacità amministrativa della Giunta Mascia ricorrendo alla menzogna anche laddove sarebbe risultato facile dimostrarne la verità delle cose ma, evidentemente, questa amministrazione ha scelto la comunicazione bugiarda come unico appiglio per continuare ad autosostenersi ben sapendo che orami è completamente avulsa dalla realtà della Città di Pescara e dei bisogni dei suoi cittadini.
Peraltro, l’assessore Seccia si dichiara preoccupato nel dovere reperire questa nuova necessità economica mentre il Sindaco Mascia, con un pulman di sostenitori, è in quel di Roma a presentare un festival dannunziano dispendioso anche e soprattutto per le consulenze che lo stesso comporterà direttamente ed indirettamente attraverso l’Ente Manifestazioni.
Ancora una volta l’assessore Seccia ha perso una ottima occasione per tacere.
Ma se proprio l’assessore vuole dire qualcosa su questa vicenda allora sarebbe opportuno chiedergli:
1. ma il bilancio consuntivo del 2009, approvato nel 2010, e da egli predisposto perché non prevedeva quella spesa richiesta nel corso dello stesso 2009;
2. Il bilancio preventivo del 2010, approvato nell’aprile 2010, e da egli predisposto perché non prevedeva la copertura di quella spesa;
3. Il bilancio di assestamento del 2010, approvato nel novembre 2010, e da egli predisposto perché non ha previsto ancora una volta quella spesa.

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