Il consigliere regionale sottolinea la disponibilità delle Regioni, ma spetta al Governo l’azione legislativa. FdI a lavoro per ulteriore iniziativa a supporto del comparto
PESCARA – Il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Guerino Testa torna a chiedere per le concessioni balneari una azione legislativa urgente finalizzata a uscire dalla direttiva Bolkestein. Di seguito la nota di Testa:
“Era il 29 novembre scorso quando, durante un dibattito pubblico con gli operatori balneari abruzzesi, affermai che occorreva passare immediatamente ai fatti con una azione legislativa nazionale mirata ed urgente con l’obiettivo di uscire dalla direttiva Bolkestein, e che lo Stato italiano ha una grande responsabilità circa la scelta di come affrontare il processo di riforma delle concessioni per le numerose attività delle coste del nostro Paese. Siamo al 9 febbraio e nulla di concreto si è mosso da parte del Governo per risolvere una situazione che rischia di compromettere in maniera devastante un settore strategico del turismo italiano e abruzzese, con famiglie e posti di lavoro messi a repentaglio. E’ necessario un provvedimento forte e risolutivo che possa offrire certezze e stabilità alle imprese coinvolte. La Regione Abruzzo è estremamente preoccupata per le sorti delle proprie spiagge e per l’economia del mare ma certo è che azioni fattive possono essere assunte solo all’interno delle aule del Governo. Fratelli d’Italia sta fungendo da pungolo, con iniziative a supporto del comparto e non arretrerà di un millimetro sulla posizione di salvaguardia delle aziende turistiche.
Sono fiero di ricordare come il partito a cui appartengo sia stato l’unico ad essersi opposto, in Corte Costituzionale, all’annullamento della proroga delle concessioni al 2033, azione a cui è seguito anche il ricorso delle associazioni di categoria. I nostri parlamentari sono a lavoro per la predisposizione di un documento che analizzerà tutti gli aspetti fondamentali, sia di natura normativa che procedurale. E nelle more del riordino statale della materia e delle decisioni sui giudizi ancora pendenti, si ritiene indispensabile che i comuni costieri si astengano dal programmare autonomamente bandi di gara. Le Regioni, con alto senso di responsabilità e senza strumentalizzazione politica, stanno dimostrando disponibilità a collaborare con il Governo – ne è una conferma il documento approvato all’unanimità dal coordinamento Demanio Marittimo, il 7 febbraio scorso – a cui spetta, però, la prima importante e decisiva mossa”.