La scabrosa vicenda trae origine da un insanabile rapporto conflittuale maturato da tempo con l’ex compagna, dalla quale aveva avuto due figlie. Dopo che quest’ultima decise di allontanarsi dalla casa familiare, unitamente alle due menzionate figlie, più una terza figlia minorenne, avuta da una precedente relazione e, soprattutto, dopo l’interessamento dei servizi sociali alla vicenda, dalle dichiarazioni emerse proprio da quest’ultima si decise di interessare il Tribunale per i Minorenni de L’Aquila che disponeva l’immediato allontanamento delle minori dalla famiglia e il collocamento delle stesse presso un’idonea struttura della provincia di Chieti.
Le indagini conseguenti, a seguito anche di un’ulteriore denuncia sporta nei suoi confronti presso la Questura di Chieti per violenza sessuale, hanno poi consentito di appurare la responsabilità dell’uomo in ordine a taluni abusi sessuali commessi nei confronti di due figlie minori e, pertanto, nel dicembre 2013, il Tribunale di Pescara, accogliendo le formulazioni della Procura della Repubblica e ritenendo fondate le accuse delle minori, condannava l’uomo a 12 anni di reclusione.
La Corte d’Appello de L’Aquila, l’11 novembre 2015, ha confermato la sentenza, mentre la Corte di Cassazione, il 4 ottobre scorso, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso confermando la condanna a 12 anni di reclusione oltre alle pene accessorie. Il 53enne è stato così rinchiuso presso la Casa Circondariale di Pescara.
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