I lavori, presieduti da Maurizio Spina, sono stati aperti dalla relazione di Luigi Pietrosimone
MONTESILVANO (PE) – I pensionati dell’Abruzzo e del Molise si sono riuniti a Montesilvano presso l’Hotel Adriatico per celebrare il loro Congresso.
I lavori, presieduti da Maurizio Spina, Segretario Generale USI AbruzzoMolise, sono stati aperti dalla relazione di Luigi Pietrosimone a nome della Segreteria della FNP CISL AbruzzoMolise e le conclusione sono state affidate al Segretario Generale Aggiunto Nazionale, Loreno Coli.
L’Assemblea è stata un’occasione per denunciare i tagli previsti al Fondo Sanitario Nazionale pari a 485 mln. Il calo interesserà anche le Regioni Abruzzo e Molise.
Alla decisione di diminuire le risorse destinate alle regioni si aggiunge il taglio sul Fondo per le politiche sociali e la non autosufficienza.
Sono le persone anziane non autosufficienti, i disabili, i bambini poveri, i cittadini più deboli e bisognosi di assistenza e di cure che subiranno le politiche dei tagli.
“È una decisione grave e inaccettabile. Le ripercussioni sulle nostre regioni saranno pesantissime. Si rischia lo smantellamento dei servizi sociali pubblici. Per queste ragioni il 29 aprile, insieme a CGIL e UIL saremo in piazza per il rilancio del welfare sociale e sanitario pubblico e per manifestare contro i tagli previsti”.
Inoltre, L’Abruzzo e il Molise sono tra le Regioni più tartassate, quelle che applicano l’aliquota media più alta anche per le addizionali Irpef regionali e comunali.
Le addizionali in un sistema di federalismo imperfetto servono principalmente per finanziare la spesa sanitaria per le Regioni e il welfare territoriale per i Comuni: gli importi sono insufficienti.
Per le addizionali Regionali l’importo complessivamente versato è di 11 miliardi di Euro ed i contribuenti complessivamente sono circa 30 milioni, ovvero il 97% dei contribuenti IRPEF (30.728.956): oltre 900.000 contribuenti non sono quindi soggetti a tale imposta.
A livello totale, l’aliquota media applicata risulta l’1,57% con un versamento medio di 382 Euro annui cui corrispondono 256 Euro per abitante.
Il Governo ha assunto anche l’impegno di riportare la dotazione del Fondo per la Non Autosufficienza per l’anno 2017 a 500 milioni di euro e del Fondo per le Politiche Sociali a 312 milioni.
“Stiamo aspettando in tempi rapidi, l’approvazione dell’atto formale che cancelli effettivamente i tagli ai fondi concordati in sede di Conferenza Stato Regioni del 23 febbraio scorso. Ma le risorse stanziate sono ancora insufficienti per rispondere in mondo adeguato ai bisogni e ai diritti di milioni di cittadini. La nuova legge di bilancio dovrà necessariamente reperire nuove risorse per integrare i fondi oggi destinati a vario titolo a prestazioni rivolte alla Non autosufficienza”.
Il 23 marzo 2017 c’è stato il nuovo tavolo tra Governo e Sindacati sulle pensioni. La fase uno dell’intesa sulla previdenza si chiude con luci ed ombre, perché le nuove norme nella legge di bilancio ne ha ridotto la capacità di raggiungere una platea più ampia di potenziali destinatari.
Resta tuttavia la straordinaria positività dell’Accordo, un accordo che individua strumenti per una gestione più flessibile delle uscite dal lavoro tramite l’Anticipo pensionistico (Ape).
L’altra importante novità riguarda lo sblocco della ‘no tax area’ e delle detrazioni per i lavoratori dipendenti. Importanti anche gli interventi anche a favore dei giovani e dello sviluppo della previdenza complementare: dal 2018 le penalizzazioni vengono definitivamente eliminate.
Ci auguriamo che il Governo, già con la legge di bilancio per il 2018, continui sulla strada del confronto, l’unica in grado di elaborare e di realizzare azioni e misure equilibrate in favore dei pensionati e delle giovani generazioni.