Si terrà il 21 settembre 2014 alla presenza di oltre 10 mila fedeli
ISOLA DEL GRAN SASSO (TE) – Il 21 settembre 2014, alle ore 10, sarà finalmente consacrato il nuovo santuario di San Gabriele, in provincia di Teramo. Lo storico evento sarà presieduto dall’inviato speciale di Papa Francesco, il cardinale Ennio Antonelli, già arcivescovo di Firenze e presidente emerito del pontificio Consiglio per la famiglia, che guiderà la delegazione pontificia. In occasione della consacrazione Papa Francesco ha inviato al santuario una lettera speciale che sarà diffusa il 21 settembre.
Alla consacrazione di uno dei più grandi santuari moderni d’Europa parteciperanno anche il vescovo di Teramo-Atri monsignor Michele Seccia, il vescovo di Sanggau (Indonesia) monsignor Giulio Mencuccini, il superiore generale dei Passionisti padre Joachim Rego, il consiglio generale dei Passionisti al completo, il superiore provinciale dei Passionisti del settore centro-adriatico padre Piergiorgio Bartoli, oltre a numerosi sacerdoti, religiosi, autorità civili e militari. Si prevede l’arrivo di oltre 10 mila fedeli.
Il rito di consacrazione sarà trasmesso in diretta dall’emittente privata Tv6 di Teramo. Ci sarà anche una diretta streaming attraverso il sito del santuario www.sangabriele.org. I pellegrini che non riusciranno a entrare nel nuovo santuario potranno seguire il rito attraverso maxischermo installati nell’antica basilica e nella cripta del santo.
L’importante evento sarà illustrato nel corso di una conferenza stampa che si terrà venerdì 12 settembre 2014, alle ore 11.30, a Roma presso la sede della Radio Vaticana (Piazza Pia, 3).
DUE MILIONI DI PELLEGRINI DAL SANTO DEI GIOVANI
Il santuario di San Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa, uno tra i quindici santuari più frequentati del mondo.
Due milioni di pellegrini arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista San Gabriele dell’Addolorata. La sua fama non conosce confini. Sono centinaia le chiese a lui dedicate nei vari continenti. Un casello autostradale, ponti, viadotti, piazze, parcheggi, strade, palestre, scuole, ospedali, negozi portano il suo nome. Il santuario dedicato al giovane santo è divenuto, in questi ultimi decenni, uno dei fenomeni più singolari della religiosità popolare nell’Italia di fine millennio. La fama di santo dei miracoli si basa su una ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto donati al santuario.
Santo dei miracoli, santo dei giovani. Nato ad Assisi (PG) il 1° marzo 1838 da famiglia aristocratica, San Gabriele dell’Addolorata (Francesco Possenti) a 4 anni si trasferì con la famiglia a Spoleto (PG). Le cronache lo descrivono come un giovane di bell’aspetto, intelligente e brillante in società, studente modello. Amava frequentare i teatri, vestire alla moda e ballare. Ma all’improvviso, a 18 anni, lasciò tutto ed entrò tra i passionisti. Nella vita religiosa trovò la sua felicità. Gli ultimi due anni e mezzo li trascorse nel conventino di Isola del Gran Sasso (TE). Qui morì di tubercolosi il 27 febbraio 1862, a soli 24 anni. La sua era stata una vita semplice, contrassegnata dall’eroicità del quotidiano, che viveva da innamorato del crocifisso e della Madonna. Nelle parole del suo direttore il segreto della sua santità: “Quel ragazzo ha lavorato col cuore”.
La sua fama esplose nel 1892, quando furono esumate le sue spoglie mortali e sulla sua tomba accaddero i primi strepitosi prodigi. Fu proclamato beato nel 1908 e dichiarato santo nel 1920. Nel 1926 divenne compatrono della gioventù cattolica italiana e nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiarò patrono d’Abruzzo. Il 30 giugno 1985, nella sua storica visita al santuario, Giovanni Paolo II propose il giovane santo come modello per i giovani.
Il santuario è caratterizzato dalla presenza dei giovani che nel corso dell’anno arrivano a migliaia per una sosta di preghiera accanto al loro protettore. Ogni anno, ai primi di marzo, 12 mila studenti delle scuole medie superiori d’Abruzzo e del centro-Italia si radunano al santuario per una giornata di spiritualità a “cento giorni dagli esami di maturità”. Nell’ultima settimana di agosto centinaia di giovani da tutta Italia si accampano per cinque giorni accanto al santo dei giovani per la Tendopoli-Festa dei giovani.
UN SANTUARIO PER IL TERZO MILLENNIO
La costruzione del nuovo santuario, dedicato a San Gabriele dell’Addolorata, il santo dei giovani, iniziò il 26 febbraio 1970, sulla base di un progetto elaborato nella seconda metà degli anni Sessanta dagli Studi Associati, un gruppo di architetti e ingegneri (Buttura, Massoni, Pelizza, Casati, Ponzio, Maggi) di Milano, sotto la direzione dell’ingegnere Rino Rossi di Bologna. Nelle intenzioni dei professionisti milanesi si trattava di “Un progetto semplice e felice, come semplici e felici furono i giorni del giovane San Gabriele dell’Addolorata, come i luoghi dei suoi ultimi anni. Il santuario vuole esser un’isola di serenità nella serenità di questi luoghi, un grande giardino, un modo per stare insieme, una collina che sale lenta, a gradoni, quasi un invito per una passeggiata tra il verde, una passeggiata che concorre e ripropone il luogo della preghiera”.
Le dimensioni dell’opera si annunciano gigantesche: il nuovo santuario sarà nel complesso venti volte più grande della prima basilica (in totale si costruiranno quasi 12mila metri quadrati). La sola aula liturgica sarà dieci volte più capiente dell’antica basilica.
I lavori vanno avanti speditamente nei primi anni fino al 1974; le strutture portanti in brillante cemento bianco e le possenti travi in acciaio cor-ten (lunghe ognuna 32 metri, in assoluto il primo esempio in Italia, e forse in Europa, di utilizzo di travi cor-ten a così lunga gittata) risaltano davanti all’antica basilica. Negli anni 1975-1978 viene realizzata l’ardita e gigantesca cupola, a forma di tenda, in rame e acciaio cor-ten. Il santuario è ancora in costruzione, ma già in alcune domeniche del 1976 può ospitare le prime celebrazioni liturgiche. A fine anni Settanta la struttura portante del nuovo santuario è completata.
Negli anni seguenti si rendono necessari interventi di adeguamento liturgico e completamento delle strutture e per questo, nel 1981, viene indetto un concorso internazionale cui partecipano quattro gruppi di lavoro. Il concorso viene vinto dal gruppo guidato dall’architetto Eugenio Abruzzini di Roma, che progetta e realizza numerosi interventi nel nuovo santuario.
Il nuovo santuario (a forma di croce greca), lungo 90 metri e largo 30, è stato realizzato in cemento bianco, vetro, policarbonato, alluminio e acciaio cor-ten. Quasi un chilometro di fioriere e una ventina di grandi terrazze arricchiscono il complesso. Il nuovo santuario può contenere 10 mila persone, di cui 5 mila nelle navate. E’ uno dei santuari moderni più grandi d’Europa.
Al centro della basilica è collocato il grande presbiterio. Agli angoli delle quattro navate sei scalinate e una lunga rampa immettono nella grande e accogliente cripta del santo che viene solennemente benedetta dal Papa Giovanni Paolo II, durante la storica visita al santuario, il 30 giugno 1985. Il Papa inaugura anche l’innovativa Cappella della riconciliazione (che dispone di 30 moderni confessionali) dove, compiaciuto, si complimenta con l’architetto Abruzzini e i padri del santuario: ”Così voi ci aiutate a salvare il sacramento della riconciliazione!”. In pratica fin dal 1985 il santuario viene utilizzato tutti i giorni festivi dell’anno e in molte altre occasioni.
Nel 1985-1987 l’artista frate cappuccino Ugolino da Belluno realizza le prime stupende opere artistiche: il mosaico del mistero pasquale e la vetrata del Figliol prodigo nella Cappella della riconciliazione, il mosaico del miracolo della moltiplicazione dei pani e pesci, il tabernacolo in bronzo, l’originalissimo crocifisso in bronzo e i mosaici dell’altare e dell’ambone nella navata feriale. Nel 1991-1993 viene realizzato, su progetto dell’architetto Abruzzini, il pavimento dell’aula liturgica e il presbiterio dal prezioso pavimento cosmatesco su cui spiccano l’altare e l’ambone, in marmo bianco jugoslavo. Nel 1998 il pittore Omar Galliani dipinge due grandi tavole per il nuovo santuario, raffiguranti la Passione e la Risurrezione. Nel 2002 l’artista Mimmo Paladino progetta una grande vetrata battesimale in uno dei locali del nuovo santuario. Il Portale centrale del santuario, in acciaio, vetro istoriato e cosmati, dedicato a “Cristo-Porta”, viene costruito nel 2004 dall’artista Guido Strazza di Roma.
Nel 2008 l’artista Nino Di Simone di Castelli (TE) realizza due grandi sculture in ceramica ai lati dell’altare, dedicate alla Risurrezione e alla Crocifissione.
Nel 2012 il nuovo santuario si arricchisce di un grandioso organo a canne Opus 737, costruito nel 1961 dalla ditta tedesca Späth e assemblato, rinnovato e ampliato dalla ditta Anselmi Tamburini di Asciano (SI). E’ un organo a trasmissione elettrica con consolle elettronica, composto da 49 registri, tre tastiere e 3.200 canne.
Nel 2013 l’artista Paolo Annibali di Grottammare (AP) scolpisce in bronzo la grandiosa “Porta degli emigrati” (metri 4×5). La Porta, che ha un peso di 60 quintali, è il giusto ringraziamento che il santuario ha voluto offrire a tutti gli emigrati che nel mondo hanno diffuso la devozione al santo dei giovani. Nel 2014 l’artista suor Agar Loche, del centro “Domus Dei” di Roma, progetta le vetrate istoriate della gigantesca cupola, mentre l’artista Mimmo Paladino crea due acquasantiere, realizzate dalla bottega ceramica “Gatti” di Faenza (RA).
La costruzione del nuovo santuario è durata più di un quarantennio. Non è stato facile portare avanti una simile gigantesca e costosa opera, ma grazie all’impegno economico del santuario, al contributo di numerosissimi devoti di san Gabriele (tra i quali spiccano per generosità le varie associazioni di emigrati abruzzesi sparse in tutti i continenti), degli abbonati al mensile del santuario L’Eco di san Gabriele, di alcuni grandi benefattori e di qualche ente pubblico, si è arrivati alla conclusione, pressoché totale, della costruzione del nuovo santuario.
Molti di coloro che negli anni Sessanta si chiedevano perplessi a cosa sarebbe servita una così gigantesca costruzione, visto che già si intravvedevano i segni di quella crisi religiosa che avrebbe portato a svuotare le chiese e alla secolarizzazione, si sono dovuti presto ricredere. Vedere il nuovo santuario affollato in quasi tutti i periodi dell’anno, e in più occasioni pieno come un uovo, induce anche i più scettici alla riflessione e dimostra che i progettisti avevano ragione, quando si auguravano di creare “un’opera destinata all’uomo di oggi e ancora più a quello di domani, perché nel silenzio e nella serenità l’uomo possa riaprire un colloquio con se stesso e con Dio per darsi ragione dei suoi giorni, per amare e credere ancora”.
Il nuovo santuario, che sarà consacrato il 21 settembre 2014, sarà secoli segno perenne della presenza di Dio tra il suo popolo, luogo di convocazione della comunità ecclesiale, memoria delle meraviglie operate dal Signore attraverso il suo servo fedele san Gabriele dell’Addolorata.