PESCARA – L’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’ in riferimento alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara, convocato ieri e mai iniziato, nonostante la presenza in aula di oltre 400 persone,ha così commentato:
“Oggi la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio comunale e il sindaco Alessandrini hanno scritto una brutta pagina per la storia di Pescara: hanno impedito lo svolgimento della seduta straordinaria, convocata sull’emergenza balneazione, perché non gradivano le magliette indossate dai consiglieri del centro-destra. Il tutto dinanzi a un’aula gremita di oltre 400 persone alle quali il sindaco ha girato le spalle senza dare una sola giustificazione circa la sua decisione di nascondere un divieto di balneazione consentendo a centinaia di persone di fare per giorni il bagno tra 30 milioni di litri di liquami e feci. Una triste, vergognosa mortificazione quella odierna della democrazia da parte di chi professa solo a chiacchiere il diritto alla partecipazione, e poi la nega nei fatti”.
“Oggi doveva essere il giorno del chiarimento pubblico – ha sottolineato Fiorilli -, il giorno in cui il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla città, spiegare perché la condotta si è rotta il 28 luglio, perché ha deciso di non informare la cittadinanza che era in corso uno sversamento di liquami, perché, quando ha ricevuto dall’Arta la certezza della non conformità delle acque, che erano inquinate, ha scelto di non dirlo alla città e di non rendere nota l’ordinanza di divieto di balneazione. E invece nulla di tutto ciò: col pretesto di non gradire le magliette ironiche, democraticamente e opportunamente indossate dai consiglieri di centro-destra, il sindaco Alessandrini e la sua maggioranza hanno preferito la via della fuga strategica impedendo lo svolgimento del Consiglio, e impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande. Il sindaco Alessandrini ha preferito evitare il confronto, scoraggiando gli stessi cittadini con inutili, defatiganti rinvii legati a ipotesi inverosimili. L’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’, come molti altri cittadini, non ha avuto la possibilità di partecipare, di dire la propria in un consesso democratico, perché il confronto fa paura. In questa torbida vicenda il sindaco Alessandrini ha collezionato gaffe su gaffe a discapito della salute dei cittadini. E se il confronto serviva a convincere qualcuno dell’incapacità della giunta in carica, il confronto negato e mancato ci dà la misura di una giunta e di un sindaco che devono andare a casa. Ovviamente non riteniamo chiusa la vicenda – ha ancora sottolineato Fiorilli -: a oggi restano in piedi tutti i dubbi, le domande, e le nostre richieste, a partire dalla costituzione di una Commissione speciale d’indagine, presieduta dall’opposizione, che faccia chiarezza sulle responsabilità del sindaco Alessandrini che deve dimettersi”.
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