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Consiglio regionale, venerdì mozione di sfiducia al Governatore D’Alfonso

da Redazione

consiglio-regionale-15-11-2016PESCARA – Il  Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ricorda che la mozione di sfiducia nei confronti del Governatore D’Alfonso venerdì prossimo approderà in aula, a L’Aquila.

“Le ultime nomine disperate che il Presidente sta firmando negli ultimi giorni testimoniano la frenesia di un Governatore che sta vivendo gli ‘ultimi giorni di Pompei’, cercando di raccattare qua e là voti e consensi pur di non essere costretto a levare le tende, e questo dopo che egli stesso ha fatto fiamme e fuoco per essere candidato in un collegio blindato lo scorso marzo – ha sottolineato  il Capogruppo Sospiri -.

Prima la nomina ad assessore per il signor D’Ignazio, ora la nomina di Berardinetti, la delega all’istruzione assegnata a Mario Mazzocca, proprio per non scontentare nessuno, rappresentano un pericoloso gioco alla roulette per assegnare quattro prebende, continuando a violare ogni regola e norma, a partire dall’articolo 102 della Costituzione Italiana che in tutte le Regioni interessate da casi analoghi, come la Calabria, ha determinato l’obbligo per gli eletti di scegliere tra le due opzioni, ovvero restare nel proprio Consiglio o Giunta regionale, o scegliere la carica di Parlamentare, rendendo impossibile mantenere i piedi nelle due staffe.

Impossibile per tutti, ad eccezione della Regione Abruzzo che ormai, con la complicità colpevole di molti consiglieri di maggioranza che temono la propria decadenza, si muove in funzione di un Presidente che sta rimediando una figuraccia politica unica raccattando voti per non farsi votare la sfiducia. Quello che ci preoccupa, ovviamente, non è la decadenza del Governatore, che tanto, inesorabilmente per lui, arriverà, ma l’immagine assolutamente indecorosa che, attraverso lui, viene proiettata fuori dai confini regionali di tutti gli abruzzesi. Venerdì sarà una giornata cruciale e in quell’occasione i cittadini avranno modo di verificare la brama di potere di chi voterà contro la sfiducia, pur di restare un solo giorno in più attaccato a una poltrona ormai inutile”.

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