Lo dice Coldiretti evidenziando contrarietà nell’apprendere la decisione della Regione Abruzzo di prorogare fino al 2022 il regime commissariale degli enti consortili che, secondo l’organizzazione professionale, “devono al più presto tornare alle elezioni per la definizione di una governance solida e duratura ma che sia, come deve essere, espressione dei consorziati e non di decisioni politiche che rispondono a logiche diverse dalle necessità degli agricoltori che pagano canoni già fin troppo salati”.
Ma se da una parte per Coldiretti si deve fare presto, dall’altra “non bisogna affrettarsi con assunzioni che potrebbero durare una vita”.
“In tal senso esprimiamo forte perplessità sulla rimodulazione delle piante organiche di alcuni enti consortili – dice Coldiretti Abruzzo – scelte che, in questo momento, non sono condivisibili perché appaiono affrettante e ingiustificate, come dimostrano le lamentele pervenuteci da più parti. Ci aspettiamo quindi un passo indietro da chi ha organizzato questo sconsiderato blitz politico, sulla base di un emendamento che, prorogando e ampliando i poteri dei commissari, non possiamo assolutamente condividere per modi e finalità, e chiediamo ai consiglieri regionali vicini al mondo agricolo di farsi portavoce del ripristino della legge di riforma dei consorzi esattamene nella modalità in cui venne approvata dal consiglio tutto”.
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