L’AQUILA – Ieri in Commissione Vigilanza si è discusso dell’aumento dei canoni idrici varati dal Consorzio di Bonifica sud: per questo è stato convocato il commissario Rodolfo Mastrangelo che ha da poco ricevuto l’incarico.
“Da quanto emerso nel corso della sua relazione – spiega il presidente della Commissione, Mauro Febbo – si evince chiaramente che in questi 18 mesi di governo del centrosinistra, nulla è stato fatto per proseguire l’azione di risanamento del Consorzio intrapresa dalla giunta regionale di centrodestra. Non sono state attivate le procedure per riscuotere i crediti vantati nei confronti della Sasi, di Acea, gli arretrati del Coniv ecc. né si è proceduto a riscuotere i canoni di concessione del sistema idroelettrico né tantomeno si è provveduto a pubblicare i nuovi bandi per la gestione delle centraline.
Tutto questo – evidenzia Febbo – avrebbe permesso al Consozio di bonifica sud di incamerare maggiori risorse di quelle derivanti dall’inopportuna decisione di aumentare i canoni a discapito degli agricoltori (che si dovranno a versare quote maggiorate del 57%). Il commissario ha inoltre chiarito, forte della sua esperienza di dipendete del consorzio per 40 anni, che il debito accumulato non ha avuto origine nel corso della passata stagione ma molto prima. Inoltre è emersa la preoccupazione per il riempimento della Diga di Chiauci”.
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