I vini esprimono l’intero territorio in una maniera unica: tutte le forze e le competenze sono state unite per produrre un unico vino, nelle declinazioni Rosso e Bianco, che sarà commercializzato da tutte le Cantine aderenti in nome di un lungimirante patto di fratellanza, che suggella una storia viticola lunga 1500 anni.
Il vino Ortona Doc proviene da uve allevate con sistema pergola abruzzese. Il Rosso è a base Montepulciano d’Abruzzo (95% min), il bianco a base Trebbiano (minimo 70%). Entrambi provengono da un territorio caratterizzato dalla peculiare posizione tra l’Adriatico e il massiccio della Majella, protetto dai venti umidi dell’Ovest e beneficiante di un’escursione termica che garantisce una maggiore conservazione degli aromi e delle acidità nelle bacche di uva. L’Ortonese conta 2700 ettari di vigne e 5 milioni di viti.
Ieri è stato anche presentato un vino in edizione limitata con l’etichetta “Un brindisi alla pace”, realizzata dal Maestro Mario Scarano e vincitrice del concorso di idee indetto dall’assessorato alle Politiche agricole e al Turismo del Comune di Ortona per il 70° anniversario della Liberazione della Città. L’etichetta viene apposta su mille bottiglie a marchio Ortona doc. Il concorso di idee è stato realizzato dall’assessorato all’agricoltura del Comune di Ortona; il premio è stato consegnato dal colonnello Colonello Spike Hazleton, addetto militare dell’Ambasciata del Canada in Italia.
«Nel XVII secolo il vino di Ortona riforniva le Cantine della corte di Napoli e del Papa Paolo V – spiega il presidente del Consorzio di Tutela Ortona DOC Francesco Falcone – La sua storia non dà lustro solo ad un’area ristretta, ma alla provincia di Chieti e all’Abruzzo intero. La sua storia ha un prestigio che il Consorzio vuole restituire».
La qualità de “li vini dolci e bruschi” di Ortona e delle uve impiegate è stata per secoli ben nota a tutti, oggetto di un commercio fiorente verso Venezia, Napoli, Roma, e Ragusa.
«Nel Medioevo venivano inflitte pesanti sanzioni verso chi tentasse di imbarcare vino che non fosse prodotto nel Comune – spiega l’assessore all’agricoltura del Comune di Ortona Giannicola Di Carlo – La produzione vitivinicola è da sempre il fiore all’occhiello di Ortona: la prima volta che il suo vino viene citato in un documento scritto è in una lettera del 594 d.C., a firma del Papa Gregorio Magno. La sua qualità divenne così nota da venire presto protetta da rigide politiche: alla fine del 1500, ad esempio, non veniva permesso a chi non fosse ortonese di impiantare vigneti nel territorio, con lo scopo di preservare le caratteristiche qualitative, evitare il surplus di produzione e mantenere il giusto prezzo di mercato».
Per l’occasione è stata distribuita una copia del libro di Elio Giannetti “La vite e il vino”, curato dall’associazione ortonese di Storia patria, ed è stata offerta una degustazione del Bianco e del Rosso Ortona doc alla presenza delle aziende fondatrici Cantina Ortona, Caldora Vini, Citra, Casal Thaulero, Cantina San Zefferino, Dora Sarchese, Cantine Dragani, Agriverde, De Iure Salvatore.
Sono intervenuti anche gli studenti della V B della scuola primaria di Ortona “Piazza San Francesco” (istituto comprensivo 2), che hanno partecipato al concorso di idee indetto dal Comune di Ortona, oltre ad alcuni dei giornalisti e degli opinion maker ospiti del wine tour organizzato per il Consorzio Ortona DOC dal 2 al 5 aprile nell’Ortonese. Il reportage fotografico dell’incoming è su Facebook e su Twitter con #ortonadoc.
L’appuntamento al Vinitaly con i primi vini Ortona doc è per domenica 6 aprile 2014 presso il padiglione 12 area Abruzzo, nello stand del Comune di Ortona.
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