Contemporary Vocal Ensemble: ieri a “sabato in concerto jazz”

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Per il secondo appuntamento della rassegna esibizione delle voci del Conservatorio Luisa d’Annunzio di Pescara dirette da Angelo Valori

PESCARA – Ieri pomeriggio sul palco della Maison Des Arts in corso Umberto c’è stato il concerto del coro Contemporary Vocal Ensemble del Conservatorio Luisa d’Annunzio di Pescara. Si tratta del secondo appuntamento musicale dei “sabato in concerto jazz”, rassegna della fondazione Pescarabruzzo, organizzata dall’associazione culturale Archivi Sonori con la direzione artistica di Maurizio Rolli.

Un viaggio musicale che parte dagli anni ’30, precisamente l’anno 1935 ovvero gli anni di Fred Astaire che nel film Top Hat balla guancia a guancia con Ginger Roger, in quel “cheek to cheek” scritto da Irving Berlin ed interpretato in seguito da tantissimi grandi (Frank Sinatra, Billie Holiday, Ella Fitzgerald solo per fare qualche nome). Ma la macchina del tempo musicale si sposta in fretta e fa rivivere emozioni grazie a “Route 66” e “Stand By Me”, passa attraverso la raffinatezza di brani di stampo jazz come “Sing a song of song”, strizza l’occhio ai Beatles con “Help” e termina abbracciando la musica anni ‘70/’80 con “Could it be magic”(Donna Summer) e “September” (Earth Wind and Fire).

Protagonisti di questo viaggio sono state le voci di Benedetta Scrivani, Giulia Giansante, Manuela Francia, Martina Villanese, Nicole Massanisso, Simone Flammini, Daniele Di Marco, Francesco D’Alessandro, il pianoforte e le tastiere di Carmine Cubellis, le chitarre di Matteo Troiano, il basso di Roberto Pace e la batteria di Giacomo Parone.

La direzione è stata del Maestro Angelo Valori che con il pop-rock ha un legame particolare, (progetti di lavoro in essere con la Pop Academy di Francoforte) un’idea che nasce da un’intuizione durante viaggi di lavoro negli Stati Uniti: “Da noi ensemble vocali così nutriti sono poco frequentati a livello didattico, cosa diversa in America come ho potuto verificare di persona sia Boston nel Berklee college che a Chicago dove vi è una formazione con impostazione jazz ma con repertorio più variegato, da qui l’idea di creare anche da noi una realtà di questo genere”.

Ed in Italia quella di Pescara costituisce una novità assoluta a livello nazionale: “Come numero di componenti, e, dato che non parliamo di coro gospel, direi proprio di sì”.

Per gli studenti un modo importante per confrontarsi con quello che sarà il loro lavoro terminato il percorso di studi: “Sì, ma questo è il compito di tutti i Conservatori, dare una formazione a tutto tondo, non solo didattica ma anche pratica, dobbiamo costruire dei professionisti”.

[Foto di Michele Raho per gentile concessione]

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