PESCARA – Prosegue l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio da parte della Guardia di Finanza di Pescara, anche e soprattutto a seguito del progressivo ritorno ad una apparente normalità dopo i mesi difficili determinati dall’emergenza epidemiologica che ha interessato tutto il territorio nazionale.
Nelle ultime settimane i militari della Sezione Operativa Pronto Impiego di Pescara, meglio noti come baschi verdi, sono stati impegnati in svariati servizi su strada volti ad evitare quanto più possibile situazioni di pericoloso assembramento, soprattutto nel weekend, quando i giovani frequentano abitualmente i locali del centro di Pescara, sulla riviera o su Corso Manthonè, spesso e volentieri incuranti delle norme di comportamento inerenti il distanziamento sociale.
É la tardi serata di sabato scorso quando una pattuglia delle Fiamme Gialle, impegnata nei controlli coordinati dalla locale Questura, nota un vistoso assembramento di giovani e giovanissimi privi di dispositivi di protezione individuale in un bar sul noto Corso Umberto di Pescara intenti a consumare alcolici, incuranti delle norme di distanziamento sociale.
All’interno del locale un ragazzo minore di anni 16 stava consumando al bancone una Vodka servito da uno dei gestori del bar.
Nelle immediate vicinanze del bancone era presente un tavolo con altri ragazzi minorenni tutti intenti a consumare superalcolici.
I militari operanti hanno proceduto alla immediata denuncia dell’esercente per il reato previsto dall’art. 689 del Codice Penale il quale punisce la cessione a minori di anni 16 di bevande alcoliche nonché alla contestazione della sanzione amministrativa prevista dal D.L. 158 del 2012 inerente la cessione di bevande alcoliche ai minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni.
Non da ultimo, è stata contestata anche la mancata predisposizione di misure volte al rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, alla dilazione degli ingressi, al rispetto delle norme igienico – sanitarie e/o all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nonché al divieto di assembramento, fattispecie punite con le sanzioni previste dal D.L. n. 19 del 25 marzo 2020 consistenti nel pagamento di una somma da 400 euro a 3000 euro.