PESCARA – “Controluce” è un romanzo che racconta storie di vite moderne, attraverso gli occhi ed il pensiero di una donna. Essa si fa interprete delle vicissitudini di altre donne, visualizzando gli impulsi dell’anima, per arrivare con immediatezza alla sensibilità di ognuno di noi.
Si individuano nella narrativa di Serena Suriani una purezza e un pudore di sentimenti che si fanno ammirare: “Mi piaceva pensare di essere un fiore, costretto a vivere fra le siepi. Mi rendevo conto che avrei finito per morirne; così, preferendo vivere, avevo giurato di non lasciarmi mai più circondare dalle sterpaglie, di germogliare in solitudine, di lasciarmi baciare dalla rugiada, di godere della luce del sole e riposare accarezzata dai raggi di luna. E così avevo deciso di sguazzare nella mia solitudine, di ubriacarmi della mia essenza; volevo essere lasciata al centro del mio universo dove cose, persone e colori non fossero altro che ornamenti del mio castello di pietra; ma contemporaneamente, non conoscevo la solitudine, perché la solitudine stessa mi era ormai sempre accanto” (Andrea Costantin).
Il libro è stato edito per aver vinto il Premio Nazionale di Narrativa “Jerome D. Salinger” (2019) dedicato all’inedito, con giuria composta da Davide Rondoni (Presidente) e da Andrea Costantin, Ubaldo Giacomucci e Tania Santurbano, organizzato a Pescara con la collaborazione dell’Associazione Culturale Paul Celan e delle Edizioni Tracce.
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