É organizzato da WWF, Legambiente e Greenpeace
Si terrà domani,9 ottobre ,dalle ore 10.00 alle ore 13.00 ,nella Sala del Palazzo Bologna del Senato della Repubblica, in Via Santa Chiara 4 a Roma, il Convegno dal titolo: “Trivelle d’Italia. La nuova corsa alla ricerca di petrolio: una scelta azzardata per l’economia e l’ambiente”, organizzato da WWF, Legambiente e Greenpeace. In occasione della tavola rotonda, alla quale prenderà parte Pietro Dommarco, autore del libro “Trivelle d’Italia”, verranno contestati gli scenari economico-produttivi ed energetici che puntano a raddoppiare i volumi di petrolio estratto in Italia, mettendo a rischio l’ambiente e l’conomia del mare, e verranno valutati gli effetti della “sanatoria” dei procedimenti autorizzatori e concessori “in corso” al 29 giugno 2010, grazie alla modifica introdotta con l’art-35 del “Decreto Sviluppo” al Codice dell’ambiente.
Gli interventi previsti:
Il petrolio e l’ambiente nelle scelte del Governo tecnico Alessandro Giannì, direttore campagne Greenpeace Italia
Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente
Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia
Il gioco delle riserve
Luca Pardi, presidente Aspo Italia
Petrolio off-shore e mondo della Pesca
Giampaolo Buonfiglio, presidente Agci-Agrital
Trivelle d’Italia, le risultanze di un’inchiesta giornalistica
Pietro Dommarco, autore del libro “Trivelle d’Italia” (edizioni Altreconomia)
Le iniziative parlamentari e l’articolo 35 del Decreto Sviluppo
Sono previsti gli interventi, tra gli altri, dei senatori
Antonio D’Alì, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Daniela Mazzuconi
Il WWF Italia che ha espresso la propria soddisfazione per lo stop alle trivellazioni nel Mar Adriatico stabilito il 2 ottobre scorso da due sentenze del TAR Lazio , che hanno azzerato due autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate dal Ministero dell’Ambiente tra marzo e maggio 2011 alla Petroceltic Italia al largo delle coste abruzzesi e molisane di Punta Penna, non molto distanti dall’area pugliese del Gargano e dalla delicatissima Area Marina protetta delle Isole Tremiti e dal No della Regione Basilicata alle tre istanze di permesso di ricerca di idrocarburi denominate Masseria La Rocca, Satriano Di Lucania ed Anzi, continua a ribadire “Fermi tutti! Non si muova una trivella!”.
“Nel caso delle sentenze del Tar Lazio – spiega il WWF Italia in una nota – assistiamo ancora una volta alla vicenda in cui è la magistratura a dover rilevare in seconda battuta le irregolarità di procedimenti su cui dovrebbe invece monitorare preliminarmente la pubblica amministrazione. Tra le motivazioni della sentenze, infatti, c’è il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura di V.I.A. la mancata pubblicazione sui quotidiani pugliesi (obbligo d’informazione specifico territoriale) dei provvedimenti oggetto dei ricorsi e la tardiva pubblicazione sui quotidiani molisani dei provvedimenti impugnati. Inoltre il divieto di trivellare oltre le 12 miglia dalla costa stabilito dal Ministero dell’Ambiente non comporta affatto che al di là di questo perimetro possa esservi ‘il far west’ ma occorre comunque tenere conto della conformazione della zona e della tutela degli ecosistemi presenti entro le 12 miglia.Questa vittoria, infatti, non esclude la riproposizione delle relative specifiche istanze da parte della Petroceltic Italia S.r.l., con il rispetto degli accorgimenti formali il cui inadempimento è stato sanzionato. Anche se dovesse verificarsi questa circostanza la Regione Puglia, notoriamente contraria alle trivellazioni, dovrà comunque essere invitata a partecipare alla procedura di V.I.A.
Inoltre il WWF per quanto riguarda l’Abruzzo sottolinea che in questa regione oltre il 50% del territorio e circa 6mila kmq di mare sono interessati da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi, mentre per quanto riguarda la Basilicata, il WWF Italia si augura che la Regione continui anche in futuro a preservare il territorio da ulteriori attività petrolifere impegnandosi per la promozione e valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche.