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Convegno a Pescara su San Vito, alla scoperta del Patrono di Fiume

da Redazione

aurum

PESCARA – Sarà l’Aurum, a Pescara, a ospitare lunedì 20 giugno, a partire dalle 16.30, il Convegno su ‘San Vito, Patrono di Fiume’, organizzato dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, presieduto da Donatella Bracali. San Vito è il patrono di Fiume, la città che i più conoscono per l’impresa compiuta dal “nostro” d’Annunzio, la città che per secoli ha legato il suo toponimo di origine latina a quello del giovinetto martirizzato da Diocleziano. Ma San Vito, come accade ai grandi campioni della Fede, è figura amata e venerata in tantissime località dell’Europa Cristiana, nella quale, molto prima che nascessero accordi finanziari o politici, era più naturale riconoscersi “comunità”, senza rinunciare alla propria appartenenza. Il convegno organizzato a Pescara, città dannunziana, in cui l’Associazione A.N.V.G.D. rappresenta tanti esuli istriani, non ha solo uno scopo memorialistico e sentimentale per i tanti che hanno dovuto abbandonare quelle terre, ma vuole essere un’occasione per riflettere sui valori dell’identità e della tradizione.

Sapientemente guidati dai relatori Licio Di Biase, Marino Micich e Marco Patricelli, seguiremo dunque un percorso che sarà geografico e spirituale insieme. Ognuno di essi, corroborato dalle proprie specifiche competenze, ci porterà dall’Abruzzo (Di Biase) all’Europa (Patricelli) per farci meglio comprendere, con Micich, il segreto di quella “città di vita”, Fiume, alla quale il Vate si dedicò con la passione di un amante e la fedeltà di un soldato…Fiume, definita “città olocausta” dal suo ultimo vescovo italiano, consacrata al giovane martire, cui tuttora si elevano preghiere dal Tirreno all’Adriatico, dalle Alpi alle lontane regioni nordiche della Sassonia e della Boemia. La fama raggiunta dal Santo, di origini siciliane, servirà a riflettere sul passato e sul presente, su quegli intrecci della Storia che sembrano misteriosi a chi non ama coltivare la ragione e la conoscenza per indagare sui fatti. Il significato di una devozione popolare tanto diffusa potrà, invece, dare a questi fatti una più ampia dimensione umana e spirituale. Solo così potremo comprendere come soprattutto la “Terra di San Vito” possa celebrare il trionfo della Fede sulle violenze della Storia.

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