La clip relativa alla manifestazione internazionale che si è svolta in questi giorni. L’intervista a Zelindo Di Giulio, presidente dell’associazione italiana Pickleball
MONTESILVANO – Sono stati cinque giorni di sport internazionale. Certo, il pickleball in Italia è ancora poco conosciuto, ma a Montesilvano si è respirata realmente un’aria internazionale sui campi allestiti all’interno del Pala-Dean Martin per la Coppa del Mondo di pickleball.
Disciplina sportiva molto praticata da appassionati di ogni età negli Stati Uniti e in Canada fin dal 1965, anche all’interno delle scuole, è “volgarmente” definibile un mix tra tennis, badminton e ping pong. Il sogno è addirittura poter entrare un giorno a far parte del programma olimpico, nel frattempo questa Coppa del Mondo denominata Bainbridge Cup è arrivata nella nostra nazione e abbiamo scoperto un mondo nuovo.
Si sono affrontati due continenti, da una parte il fortissimo Nord America detentore della leadership e vincitore nella passata edizione che si è svolta a Madrid, dall’altra l’emergente Europa. Il risultato è stato ancora una volta favorevole agli americani, forse era scontato, ma attenzione… il gap si è ridotto e di parecchio rispetto allo scorso anno: 106-82 il finale.
Il direttore della federazione internazionale del pickleball è lo statunitense Mike Hess:
“A Montesilvano abbiamo trovato le condizioni ideali per praticare questo sport e anche per la sua crescita in Italia. Complimenti a chi ha avuto l’intuizione di portare la Bainbridge Cup qui”.
Vale a dire l’Associazione Italiana Pickleball (insieme al Comune di Montesilvano), presieduta da Zelindo Di Giulio, abruzzese di Tocco da Casauria: “Siamo molto soddisfatti: nei cinque giorni di evento, tra Bainbridge Cup e Italian Open abbiamo portato in Abruzzo atleti in rappresentanza di 17 nazioni e credo che tutti quanti torneranno nelle loro patrie con un ricordo bellissimo della nostra terra”.
Già solo per questo, l’Italia ha vinto.