Nonostante il peso degli anni, la malattia, il dolore della morte tragica di una figlia, l’incedere sempre più affaticato, lo sguardo triste della consapevolezza, era bello come il sole. Oggi ne piango la sua scomparsa.
Non dimentico i drammatici giorni del 2009, quando ci incrociavamo al mattino presto nell’esodo degli sfollati aquilani a Pineto. Era sempre pronto il caffè per me.
Voglio ricordarlo, bello come il sole, forte e buono. Abbraccio la sua signora, Marzia, i nipoti amatissimi.”
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