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Coronavirus in Abruzzo, gli aggiornamenti del giorno 11 luglio

da Marina Denegri

provette laboratorio sabato

Notizie dell’ 11 luglio sul Covid-19 in Abruzzo e dati e bollettino: sono 26 i pazienti ricoverati in ospedale, zero in terapia intensiva

REGIONE – Sabato 11 luglio 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 10 luglio parlava di tre nuovi casi. 26 pazienti erano ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 0 in terapia intensiva, mentre gli altri 122 erano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nel numero dei casi positivi erano compresi anche 464 pazienti deceduti; 2709 dimessi/guariti. I positivi erano 148. Il prossimo bollettino sarà emesso lunedì 13 luglio ma vi terremo informati grazie ai dati forniti dal Ministero della Salute.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO

Secondo il Ministero della Salute  i nuovi casi erano 276. I morti sono stati 12. .I ricoverati con sintomi erano 844 (-27), 12.519 le persone in isolamento domiciliare. I positivi erano 13.428. I guariti erano 194.273, 295 in più di del giorno prima.

Il governo Conte ha dichiarato lo stato d’emergenza il 31 gennaio 2020 per affrontare l’arrivo del Coronavirus in Italia, e ora starebbe pensando di prolungarlo fino al prossimo 31 dicembre. ll ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista rilasciata sul Foglio, ha dichiarato che entro la fine dell’anno l’Italia avrà le sue prime dosi di vaccino. Ha precisato che non si partirà dall’obbligatorietà.

Secondo il Direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti, nonostante i numeri delle persone malate negli ospedali italiani abbiano toccato il punto più basso dall’inizio dell’epidemia con meno di 70 soggetti rimasti in terapia intensiva e poco più 800 in tutti gli altri reparti ospedalieri, la comunicazione sulla situazione del COVID in Italia continua ad essere negativa, allarmistica e catastrofista. Il rischio è che quando poi, magari in futuro, si tornerà a parlare di nuove emergenze vere  nessuno ci crederà più.

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