REGIONE – Sabato 12 settembre 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale dell’11 settembre parlava di 35 nuovi positivi, 36 ricoverati, 4 in terapia intensiva, mentre gli altri 501 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 513 i positivi. Il prossimo report sarà trasmesso lunedì 14 settembre.
NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO
In Abruzzo si registrano 11 nuovi positivi su 1584 tamponi analizzati. 4 sono relativi alla Provincia dell’Aquila, 2 a quella di Teramo, 4 a quella di Pescara e 1 quella di Chieti. Non si registrano nuovi decessi. I ricoverati in malattie infettive sono 37 (+1), in terapia intensiva 3 (-1). Gli attualmente positivi sono 544 (+3).
Il bollettino dell’11 settembre 2020 parlava di 1.616 nuovi casi su tutto il territorio nazionale, 2.024 ricoverati, 175 quelli in terapia intensiva; 10 decessi.
Il monitoraggio dell’ISS relativo al periodo dal 24 agosto al 6 settembre parla di 27.89 casi per 100 mila abitanti. La maggior parte dei casi di Covid-19 continua ad essere contratta sul territorio nazionale, e soltanto il 15% arriva dall’estero. Complessivamente sono 2.280 i focolai attivi nel nostro Paese, di cui 691 nuovi. L’età media dei contagiati è di circa 35 anni. Nel periodo 20 agosto – 2 settembre l’indice di trasmissione nazionale è risultato pari a 1.14 (95%CI:0.71 – 1.53). Nel dettaglio, le regioni che superano la soglia Rt di 1 sono cinque: Sardegna (1,41), Puglia (1,21), Liguria (1.13) e Friuli e Abruzzo entrambe con 1.02. Il più alto è nella provincia autonoma di Trento: 1.58. Il valore più basso è registrato in Molise (0.27), segue il Lazio con 0,52.
Il Professor Alberto Zangrillo, Primario dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ha sottolineato come la carica virale del tampone naso-faringeo di Silvio Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile lo avrebbe ucciso. Gli hafatto eco il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, che su Facebook scrive: “Rispetto a maggio, dove si era registrata una importante riduzione della carica virale, adesso con tanta circolazione del virus potrebbe esserci stato un rialzo. La sensazione però la danno i numeri, ed è evidente che oggi la letalità è molto diversa da quella di marzo-aprile. Quindi se non è la carica virale, allora è evidente che ci sono altre situazioni che intervengono, tra cui indubbiamente la nostra capacità di intercettare più rapidamente i pazienti e di curarli meglio. Siamo più bravi e il sistema sanitario è attrezzato meglio (dove le regioni sono state in grado di organizzarlo). Oggi quello che è cambiato non è soltanto una maggior bravura dei medici nel curare queste infezioni. É anche cambiata la consapevolezza dei cittadini di fronte alla malattia, sono loro che riconoscono alcuni sintomi e avvertono i medici. Altrimenti non saremmo mai arrivati a questa drastica riduzione della letalità: oggi siamo al di sotto dell’1%”.
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