Notizie del 18 luglio sul Covid-19 in Abruzzo e dati e bollettino: sono 17 i pazienti ricoverati in ospedale, zero in terapia intensiva
REGIONE – Sabato 18 luglio 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 17 luglio parlava di due nuovi casi. 17 pazienti erano ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 1 in terapia intensiva, mentre gli altri 102 erano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nel numero dei casi positivi erano compresi anche 468 pazienti deceduti; 2747 dimessi/guariti. I positivi erano 119. Il prossimo report sarà trasmesso lunedì 20 luglio, ma non mancheremo di comunicarvi i dati forniti dal Ministero della Salute.
NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO
Secondo il Ministero della Salute i nuovi casi erano 233, i decessi 11. I positivi erano 11.635. I ricoverati con sintomi erano 771, 50 quelli in terapia intensiva.
l monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia da SarsCov2 in Italia.dell’ISS dice che ‘indice di contagio ‘Rt’ é sopra l’1 in Italia in sei regioni: Veneto (l’1,61, Toscana (1,24), Lazio (1,23), Lombardia (1,14), l’Emilia Romagna e Piemonte (entrambe a 1,06). L’invito é quelllo di mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracking-tracing in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai. “In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad una inversione di tendenza con aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”.
Scrive su Facebook Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova: “Uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Anaesthesia e ripreso dal Daily Mail ha analizzato la letalità del COVID-19 in Inghilterra. Delle 10,387 ricoverate ad Aprile la letalità era del 6%, delle 3270 ricoverate a giugno la letalità del 1.5%. Anche questo studio conferma quanto vado dicendo da due mesi: oggi la malattia è profondamente diversa da quella che vedevamo a marzo e siamo più bravi nel gestirla