Notizie del 21 novembre sul Covid-19 in Abruzzo, dati: sono 676 (+15) i ricoverati, 73 (-2) in terapia intensiva
REGIONE – Sabato 21 novembre prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews.eu. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il 20 novembre in Abruzzo si registravano 705 nuovi positivi. I ricoverati in malattie infettive erano 661, in terapia intensiva 75; 14.642 in isolamento domiciliare. 18 i decessi che hanno portato il totale a 739.
NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO
DATI DEL 21 NOVEMBRE 2020 IN ABRUZZO
In Abruzzo si registrano 541 nuovi positivi su 4396 tamponi analizzati. 179 sono relativi alla Provincia dell’Aquila, 171 a quella di Teramo, 130 a quella di Pescara, 86 quella di Chieti, nessuno fuori regione. Dal totale dei nuovi casi ne vanno sottratti 25 dei giorni scorsi ai quali è stata attribuita la provincia di appartenenza. 10 decessi più 25 risalenti alle scorse settimane. I dimessi/guariti dall’inizio dell’epidemia sono 6717 (+287). I ricoverati in malattie infettive sono 676 (+15), in terapia intensiva 73 (-2). Gli attualmente positivi sono 15597 (+219). Il totale risulta superiore di 10 unità per residenze che non erano state inserite precedentemente.
AGGIORNAMENTI NEWS
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che colloca l’Abruzzo in zona rossa, che entrerà in vigore dalla mezzanotte del 22 novembre, con tutte le misure previste dal ‘Decreto Ristori’ per le attività colpite dalla restrizione e per le famiglie che hanno i figli in didattica a distanza.
Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, ha spiegato che la zona rossa é l’unico modo per abbassare la curva dei contagi, fare spazio negli ospedali e uscire prima possibile. Sono stati gli stessi medici, attraverso il comitato tecnico scientifico, di adottare misure più restrittive perché con l’attuale ritmo dei contagi gli ospedali rischiavano di non poter garantire il diritto alla salute. Ha invitato gli anziani ultrasettantenni di restare in casa e frequentare meno persone possibili perché rappresentano la categoria più a rischio. La normalità sarà possibile solo con il vaccino.
Il Presidente si è soffermato sulla questione scuola e sui disagi per le famiglie. I più piccoli sono potenzialmente meno trasmissibili al contagio ossia si contagiano meno e si ammalano poco. Privarli della socialità e dell’apprendimento in presenza, secondo gli esperti, non è un bene. Sono più fragili dal punto di vista dello sviluppo psico-fisico e cognitivo. Sarebbe un danno troppo grande. Avremmo danneggiato anche le famiglie, lì dove non è previsto il congedo parentale e il buono baby sitter per i più piccoli. Avrebbero dovuto arrangiarsi.
Infine la questione legata alla campagna per i vaccini antinfluenzali. Sono stati messi a confronto i dati relativi allo scorso anno con quelli parziali relativi a questa prima fase di vaccinazione sottolineando come, con una campagna iniziata con un mese di anticipo rispetto allo scorso anno, il numero di vaccini non sia ancora sufficiente ma esistono difficoltà di approvvigionamento per tutte le regioni italiane.