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Coronavirus in Abruzzo, gli aggionamenti del 21 settembre: +72 nuovi casi

da Marina Denegri

covid19 lunedì

Notizie del 21 settembre sul Covid-19 in Abruzzo; i dati si riferiscono a 3 gioni, sono 58 (+10) i ricoverati, 5 quelli in terapia intensiva

REGIONE – Lunedì 21 settembre 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 20 settembre parlava di 54 nuovi positivi, 48 ricoverati, 5 in terapia intensiva, mentre gli altri 626 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 679 i positivi, 474 i deceduti, 2984 i guariti/dimessi.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO

BOLLETTINO CORONAVIRUS IN ABRUZZO, I DATI DEL 21 SETTEMBRE 2020

Disponibile il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale. Sono complessivamente 4209 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza.

Rispetto a venerdì si registrano 72 nuovi casi* (di età compresa tra 6 e 89 anni). Il bilancio dei pazienti deceduti sale a 475 (+1). Si tratta di un uomo di 67 anni della provincia di Teramo.

*(si tratta di un dato cumulativo di 3 giorni, così suddiviso: 23 casi riferiti alla giornata di sabato, 36 a domenica e 13 a oggi)

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 3005 dimessi/guariti (+21 rispetto a venerdì, di cui 19 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 2976 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 729 (+50 rispetto a venerdì).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 186082 test (+3976 rispetto a venerdì).

58 pazienti (+10 rispetto a venerdì) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 5 (invariato rispetto a venerdì) in terapia intensiva, mentre gli altri 676 (+50 rispetto a venerdì) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Del totale dei casi positivi, 595 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+11 rispetto a venerdì), 993 in provincia di Chieti (+14), 1805 in provincia di Pescara (+25), 778 in provincia di Teramo (+17), 31 fuori regione (+1) e 7 (+4) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

AGGIORNAMENTO NEWS

Il bollettino del 20 settembre 2020 parlava di 1.587 nuovi casi su tutto il territorio nazionale, 2.365 ricoverati, 222 quelli in terapia intensiva; 15 decessi.

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico,ha dichiarato al Corriere della sera che é troppo presto per valutare l’effetto del ritorno a scuola. È stata aperta da pochi giorni e neanche in tutte le regioni. Piuttosto, preoccupano ancora  i vacanzieri, specialmente quelli tornati da aree a rischio. Gli spostamenti per attività ludiche e ricreative non sono ancora finiti, anche se molto ridotti. Bisognerà aspettare qualche settimana. Ma questo non significa che con la fine delle vacanze e il rientro in città, il rischio automaticamente diminuisca soprattutto se si viene meno all’impegno civico e sociale di mantenere vivo il rispetto delle misure di distanziamento e l’utilizzo scrupoloso delle mascherine evitando assembramenti urbani.

Il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, ha dichiarati che non vanno sottovalutati i rischi che si avranno con la riapertura delle scuole e con l’ulteriore liberalizzazione degli spettacoli, in particolare quelli sportivi. Siamo di fronte a un aumento, anche se blando e controllato, della casistica dei positivi, dei malati gravi e dei ricoveri in terapia intensiva, anche se non siamo ancora ai livelli di Spagna e Francia. Ciò vuol dire che l’Italia ha reagito con maggiore fermezza rispetto a tutti gli altri Paesi.

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