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Coronavirus in Abruzzo, i dati aggiornati del 24 ottobre: +375 nuovi casi

da Marina Denegri

provette laboratorio sabato

Notizie del 24 ottobre sul Covid-19 in Abruzzo, i dati aggiornati: restano 228 i ricoverati, 18 (+2) in terapia intensiva

REGIONE – Sabato 24 ottobre 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. L’ultimo bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 23 ottobre parlava di 234 nuovi casi (di età compresa tra 2 e 90 anni).  Dei nuovi casi, 114 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. 

Il bilancio dei pazienti deceduti registrava nuovi casi e saliva a 503. Nel numero dei casi positivi erano compresi anche 3293 dimessi/guariti 

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) erano 3529. 228 pazienti erano ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 16  in terapia intensiva, mentre gli altri 3285 erano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO

DATI DEL 24 OTTOBRE 2020 IN ABRUZZO

In Abruzzo si registrano 375 nuovi positivi su 3862 tamponi analizzati. 156 sono relativi alla Provincia dell’Aquila, 116 a quella di Teramo, 43 a quella di Pescara, 35 quella di Chieti, 1 fuori Regione e 24 sulla cui provenienza sono corso delle verifiche. Nessun decesso. I ricoverati in malattie infettive sono 228,  in terapia intensiva 18 (+2). Gli attualmente positivi sono 3742 (+213).

AGGIORNAMENTO NEWS

Il bollettino del 23 ottobre 2020 parlava di 19.143 nuovi casi 10.549 ricoverati, 992 quelli in terapia intensiva; 91 decessi.

Il monitoraggio Iss-ministero della Salute, aggiornato al 20 ottobre, relativo alla settimana dal 12 al 18 ottobre evidenzia una forte criticità. L’Rt nazionale di 1.5 nel suo valore medio, indica una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale, con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane”
L”epidemia è in “rapido peggioramento” e “compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane”. La maggior parte dei focolai (81,7%) si verifica in ambito domiciliare, che “al momento rappresenta un contesto di amplificazione della circolazione virale e non il reale motore dell’epidemia”.

Nelle terapie intensive si é registrato “un importante aumento nel numero di persone ricoverate”. Se l’andamento dovesse mantenere il ritmo attuale, “esiste una probabilità elevata che numerose Regioni e Province autonome raggiungano soglie critiche di occupazione in brevissimo tempo”

Nel report si legge che “sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone“, affinché si possa “alleggerire la pressione sui servizi sanitari”. Servono  “restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità“. Si legge che è “fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie” e che “è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.

Il Professor Massimo Galli, direttore del Reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, intervenuto ai microfoni di Sky TG24, ha dichiarato che l’epidemia è già fuori controllo  che non si può pensare che con migliaia di infetti ogni giorno si possa seguire il tracciamento tradizionale. Per questo servono provvedimenti restrittivi. Nei prossimi 15 giorni si vedranno gli effetti dei provvedimenti già presi ed é probabile, che, almeno a livello locale, debbano essere integrati prima che decorrano questi 15 giorni”.

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