REGIONE – Venerdì 25 settembre 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 24 settembre parlava di 17 nuovi positivi, 50 ricoverati, 4 in terapia intensiva, mentre gli altri 716 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 770 i positivi, 477 i deceduti. 3019 guariti/dimessi.
NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO
Disponibile il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale. Sono complessivamente 4317 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza.
Rispetto a ieri si registrano 51 nuovi casi (di età compresa tra 2 e 93 anni). Il bilancio dei pazienti deceduti resta fermo a 477.
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 3023 dimessi/guariti (+4 rispetto a ieri, di cui 19 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 3004 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 817 (+47 rispetto a ieri).
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 192553 test (+1626 rispetto a ieri).
58 pazienti (+8 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 5 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 754 (+38 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Del totale dei casi positivi, 616 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+10 rispetto a ieri), 1019 in provincia di Chieti (+8), 1838 in provincia di Pescara (+11), 808 in provincia di Teramo (+20), 33 fuori regione (invariato) e 3 (+2) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.
Il prossimo report sarà trasmesso lunedì 28 settembre.
Il bollettino del 24 settembre 2020 parlava di 1.786 nuovi casi sul territorio nazionale, 2.977 ricoverati, 246 quelli in terapia intensiva; 23 decessi.
L’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, si auspica una rapida applicazione estensiva dei test rapidi già disponibili. Con i tamponi rapidi se ne possono fare 1000 lì dove se ne potrebbero fare 100 I test salivari sono anche meglio dei tamponi, perché per questi ultimi l’operatore deve essere bardato con tutti i dispositivi di protezione mentre con il test della saliva la persona deve semplicemente usare una provetta ed è un metodo più semplice e pratico. Galli spera anche in una estensione del test sierologico fatto con il pungidito, perché la gente aderirebbe di più, rispetto al prelievo venoso.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo un lungo confronto con i ministri della salute di Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda, ha scritto su Facebook: “La situazione in Europa è seria e non può essere sottovalutata. I numeri del contagio stanno crescendo costantemente nelle ultime settimane. Nonostante il giudizio positivo del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha collocato oggi l‘Italia tra i paesi a basso rischio credo che dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare ad investire sulla linea della prudenza. È ancora dura. I prossimi mesi non saranno facili e servirà l’impegno di tutti”.
Scrive su Facebook il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Abbiamo oggi in Italia circa 55000 contagiati positivi al tampone, con poco più di 2000 ricoveri in ospedale (il 4% del totale) e circa 250 persone in terapia intensiva (lo 0.5%). Il numero dei positivi sul totale di tamponi effettuati rimane stabile intorno all’1-2%. Ed è stabile da oltre un mese. I nostri ospedali hanno molti ricoveri, ma la gravità della malattia è molto diversa rispetto a marzo, anche grazie alle cure più appropriate e alla buona gestione ospedaliera. La prova è che la letalità oggi è intorno allo 0.5%.Dovremmo abituarci per i prossimi mesi a questi numeri con contagi stabili e ricoveri ospedalieri. Senza allarmarsi troppo se ci saranno focolai. Abbiamo tutti gli strumenti per gestirli al meglio. Siamo il Paese in Europa che usa di più le mascherine, solo il 3% non le usa. In Italia abbiamo lavorato bene ed è ora di finirla di criticare gli italiani. Cerchiamo qualche volta di riconoscere i loro meriti”.
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