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Coronavirus in Abruzzo, gli aggiornamenti del giorno 5 luglio

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Notizie del 5 luglio sul Covid-19 in Abruzzo e dati  e bollettino: sono 28  i pazienti ricoverati, nessuno in terapia intensiva

REGIONE – DOmenica 5 luglio 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale, datato 3 luglio, parlava di 6 nuovi casi, 27 pazienti ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 0 in terapia intensiva, mentre gli altri 129 erano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl, 2678 i dimessi/guariti, 464 deceduti. Il prossimo report sarà trasmesso lunedì 6 luglio.

Il bollettino fornito dal Ministero ella Salute parlava di 7 nuovi casi su 1.016 tamponi processato, 28 pazienti ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 0 in terapia intensiva, mentre gli altri 131 erano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl, 282 i dimessi/guariti, 464 deceduti in totale.

Intanto ieri, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si erano registrati 223 casi e 15 morti. Il totale dei positivi era di 14.621. I pazienti in terapia intensiva erano 75.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO

Aumentano i casi sia in Abruzzo sia in Italia ma l’invito é a non creare allarmismi. Sia Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, sia Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, hanno dicchiarato che la moifica dell’RT in alcune zne dipende dalla presenza di focolai. La ricetta per spegnerli consiste nel fare il tampone a tutti i contatti, amici, parenti e vicini. Eppoi fare multe a chi disattende le misure di quarantena. I dati, invece, sottolineano chissà quale aumento.

Il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha spiegato, tramite un post sul suo profilo Facebook che “il fatto che il virus sia molto più innocuo deriverebbe da una elevata percentuale di immuni che non permettono al virus di replicarsi. I test sierologici sono stati testati su malati molto gravi, con cariche virali e rispettive risposte anticorpali elevate e pertanto la sensibilità del test (che si intende la capacità di un test di identificare correttamente il soggetto colpito dalla malattia) di ca l’ 80% . Probabilmente è stata sovrastimata e non di poco; pertanto i reali immuni sono molti di più”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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