Notizie del 7 ottobre sul Covid-19 in Abruzzo, bollettino e dati del giorno: salgono a 88 i ricoverati, 6 in terapia intensiva
REGIONE – Mercoledì 7 ottobre 2020 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione e i dati dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale del 6 ottobre parlava di 48 nuovi positivi, 81 ricoverati, 6 in terapia intensiva, mentre gli altri 971 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 1058 positivi, 484 deceduti. 3113 guariti/dimessi.
NOTIZIE SUL CORONAVIRUS GIORNO PER GIORNO
BOLLETTINO CORONAVIRUS IN ABRUZZO, I DATI DEL 7 OTTOBRE 2020
Disponibile il bollettino ufficiale del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale. Sono complessivamente 4715 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza.
Rispetto a ieri si registrano 61 nuovi casi (di età compresa tra 2 e 90 anni). I minorenni sono 3, di cui 2 in provincia di Pescara e 1 in provincia dell’Aquila.
Il bilancio dei pazienti deceduti registra 1 nuovo caso e sale a 485 (si tratta di una 88enne della provincia dell’Aquila).
*(il totale risulta inferiore di una unità in quanto è stato sottratto un caso comunicato ieri e risultato in carico ad altra Regione)
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 3132 dimessi/guariti (+17 rispetto a ieri, di cui 17 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 3115 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 1098 (+40 rispetto a ieri).
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 213635 test (+2507 rispetto a ieri).
88 pazienti (+7 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 6 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 1004 (+23 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Del totale dei casi positivi, 708 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+32 rispetto a ieri), 1118 in provincia di Chieti (+12), 1976 in provincia di Pescara (+12), 868 in provincia di Teramo (+4), 37 fuori regione (invariato) e 8 (invariato) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
AGGIORNAMENTO NEWS
Il bollettino del 6 ottobre 2020 parlava di 2.677 nuovi casi 3.625 ricoverati, 319 quelli in terapia intensiva; 28 decessi.
Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che c’è la speranza che entro la fine di quest’anno si possa avere un vaccino. Attualmentesono circa 40 vaccini allo stadio di studi clinici, incluso uno sviluppato dall’Università di Oxford che è già in una fase avanzata di test.
Il ministro della Salute Roberto Speranza riferisce a Montecitorio le misure previste nel nuovo Dpcm, che resterà in vigore fino a novembre: obbligo di mascherina su tutto il territorio nazionale, nessuna anticipazione sulle chiusure di bar e ristoranti e divieto prolungato per le feste da ballo in discoteca. Probabile che chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda e Belgio dovrà sottoporsi al tampone obbligatorio, come già avviene per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.
Sull’obbligo di mascherine tutto il giorno ci sono già i primi pareri contrari. Scrive su Facebook il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova: “L’uso delle mascherine ha senso solo in luoghi confinati, laddove non sia possibile avere certezza e garanzia del necessario distanziamento fisico oppure all’aria aperta quando non si riesca a mantenere il distanziamento fisico. Ho provato a cercare evidenze scientifiche sull’uso della mascherina all’aria aperta e dei potenziali benefici sulla trasmissione del virus, ma non ne ho trovate. Rendere obbligatoria la mascherina in tutta Italia all’aperto senza alcuna distinzione tra le aree geografiche a più alta e più bassa circolazione endemica è sbagliato. Fino ad aggi le Regioni e le amministrazioni locali hanno inasprito o alleggerito i provvedimenti preventivi sulla base dei dati epidemiologici locali, che sono gli unici attendibili. Si ricommette l’errore commesso con il lockdown: un’unica misura per tutta l’Italia senza tener conto delle differenze regionali e locali.Nessuno mette in dubbio l’importanza della mascherina e di tutte le altre misure di prevenzione (che non vengono minimamente nominate nel DPCM), ma il rischio è di ottenere l’effetto contrario.Se nessun altro paese al mondo ha preso questo provvedimento su scala nazionale e per decreto ci sarà una ragione?”.