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Coronavirus in Abruzzo, i dati di oggi 26 luglio 2022: +3333 nuovi positivi

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Notizie sul Covid-19 in Abruzzo, i dati del 26 luglio: salgono a 285 (+10) ricoverati, 11 (+2) in terapia intensiva e 8 decessi

REGIONE – Martedì 26 luglio 2022 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews.eu. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione i dati dell’emergenza Coronavirus. Ieri si sono registrati 1.784  nuovi positivi, 4 decessi. Gli attualmente positivi sono 54.536. Di questi, 275 pazienti sono ricoverati in ospedale in area medica; 9 in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.

TUTTI I BOLLETTINI DEL CORONAVIRUS ABRUZZO

I DATI DEL GIORNO 26 LUGLIO 2022

Sono 3333 i casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti  a 497575. 

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 8 nuovi casi (si tratta di un 73enne della provincia di Teramo e di un 80enne della provincia di Chieti, mentre 6 decessi sono risalenti ai giorni scorsi e comunicati solo oggi dalle Asl) e sale a 3446.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 448702 dimessi/guariti (+12354 rispetto a ieri). 

*(per riallineamento)

Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 45427 (-9029 rispetto a ieri). 

Di questi, 285 pazienti (+10 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 11 (+2 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2117 tamponi molecolari (2414112 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 12039 test antigenici (4076427). 

Del totale dei casi positivi, 101861 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+549 rispetto a ieri), 142729 in provincia di Chieti (+1009), 115126 in provincia di Pescara (+809), 120375 in provincia di Teramo (+775), 10380 fuori regione (+98) e 7104 (+93) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS

Il 75% dei casi é collegato alla variante Omicron BA5, più contagiosa di tutte le altre varianti finora circolate ma meno letale. I sintomi più comuni sono febbre e mal di gola, con interessamento, quindi, soltanto delle vie respiratorie “alte”.

Questa nuova situazione ha indotto il Consiglio dei Ministri ad adottare alcune nuove misure. Il Protocollo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, in vigore fino al 31 ottobre,  “impone ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio e, comunque, in tutti gli ambienti di lavoro e in tutte le aree aziendali, senza alcuna esclusione, dove non sia garantito il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro quale misura organizzativa di prevenzione dei contagi e quale obbligo che incombe per tutte le persone che, a qualsiasi titolo, si trovano in tali ambienti o in tali aree (ad es. fornitori, appaltatori, utenti, clienti…..)”. Inoltre “Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”.

Nel protocollo si che «il datore di lavoro stabilisce, sentito il medico competente, specifiche misure prevenzionali e organizzative per i lavoratori fragili”, incluso lo smartworking.

Disposto, inoltre, il controllo della temperatura all’ingresso dei luoghi di lavoro, con conseguente divieto di accedervi con febbre uguale o superiore a 37,5°.

 L’obbligo di indossare la mascherina era già stato prorogato fino a settembre sui mezzi di trasporto (tranne i voli), negli ospedali e nelle Rsa, Nei teatri e cinema é raccomandata ma non più obbligatoria.

Decaduto l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che hanno più di 50 anni. Per chi lavora in ambito sanitario l’obbligo rimarrà fino al prossimo 31 dicembre, pena la sospensione dal lavoro.

Fino al prossimo 31 dicembre, il Green Pass dovrà essere esibito soltanto in ospedali e RSA.

Quarta dose vaccino anti Covid

Sono disponibili su tutto il territorio le somministrazioni della quarta dose del vaccino anti Covid, riservata:

  • agli over 60 che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni;
  • a coloro che siano guariti dall’infezione da almeno 120 giorni;
  • a tutti gli over 12 immunocompromessi per le patologie contenute nella specifica tabella ministeriale.

Ogni Asl appronterà il proprio modello organizzativo e pubblicherà sul proprio sito orari di apertura e indirizzi degli hub attivi. L’accesso sarà libero e senza necessità di prenotazione.

A disposizione dei cittadini, oltre agli hub vaccinali, ci sono anche le farmacie e i medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna vaccinale già nelle precedenti fasi.

Nel caso di criticità che dovessero riscontrarsi per un elevato numero di accessi, l’organizzazione della campagna sarà modificata e potrebbe essere ripristinata la prenotazione sulla piattaforma Poste. Eventuali aggiornamenti saranno comunque tempestivamente comunicati.

Pubblicato da
Marina Denegri

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