ABRUZZO – Il Presidente della Regione Abruzzo , Marco Marsilio interviene, dopo la vertenza sul passaggio in zona arancione, sottolineando che il dibattito ora si concentra sui tempi di ritorno in zona gialla. Visto che si moltiplicano le prese di posizione di esponenti politici, sindacali, imprenditoriali e semplici cittadini, Marsilio fornisce dettagliati elementi di conoscenza atti a chiarire il percorso futuro e le rispettive responsabilità.
Durante la prossima Cabina di Regia, convocata per venerdì 18 dicembre 2020, la Regione presenterà una dettagliata relazione per sostenere le proprie tesi e le proprie ragioni, e alla luce del Report settimanale verrà sottoposta al Ministro una motivata bozza di ordinanza sulla quale acquisire la sua intesa.
RISPETTANDO I TEMPI BUROCRATICI IMPOSTI DAL MINISTERO, l’Abruzzo entrerebbe nella zona gialla domenica 27 dicembre, al termine degli ulteriori 14 giorni minimi di permanenza in arancione. Sono i tempi scanditi dalla rigida e letterale applicazione delle ‘regole’, senza le deroghe e la flessibilità dettata dall’aderenza ai dati reali che, pure, il Governo avrebbe potuto adottare nel rispetto della legge (che questa facoltà di deroga attribuisce al Ministro sulla base dei report forniti dalla Cabina di Regia che, nel caso dell’Abruzzo, aveva rilevato positivamente l’anticipazione della zona rossa). Già in questo caso, è bene far notare che le ordinanze adottate dal Ministro Speranza portano la decorrenza a partire dalla giornata di domenica (la prima il 22 novembre) invece che dal lunedì, perché l’Abruzzo si trovava già in regime di restrizioni da zona rossa per autonoma decisione della Regione. Altrimenti, la prima ordinanza avrebbe avuto decorrenza da lunedì 23 novembre, trascinando l’attuale ultima decorrenza a lunedì 28 dicembre (invece che domenica 27).
LA POSIZIONE DELL’ABRUZZO è che nell’attribuire la fascia di appartenenza si debba prioritariamente TENERE CONTO DEI DATI EPIDEMIOLOGICI REALI. Con questo spirito decidemmo di anticipare la zona rossa con decorrenza mercoledì 18 novembre senza attendere il successivo report della Cabina di Regia. Quando si deve curare una malattia non si deve perdere tempo con la burocrazia. Prima inizia la ‘cura’ e meglio è. Iniziare tempestivamente la cura accorcia anche i tempi di recupero. E’ un’esperienza che nessun ‘medico’ può negare. Per questo, leggendo i dati che collocano l’Abruzzo perfettamente in linea con la media nazionale su tutti i principali indicatori (Indice di contagiosità, tasso di occupazione posti letto in terapia intensiva e area medica, indice di ospedalizzazione, percentuale di positivi sui tamponi effettuati, numeri di tamponi eseguiti…), abbiamo chiesto di anticipare il ritorno in arancione dallo scorso 7 dicembre (e l’Abruzzo vi è rimasto tutta la settimana tranne sabato per l’evidente impuntatura del Governo a voler stabilire una ‘questione di principio’ prescindendo dal merito). Accettando questa versione, l’Abruzzo potrebbe tornare in zona gialla al più tardi lunedì 21 dicembre.
Come tutti sanno, è in corso un forte dibattito sulle conseguenze del blocco degli spostamenti interregionali anche nelle zone gialle a partire dal 21 dicembre. Se dovesse permanere tale blocco, avremmo un buon argomento per presentare al Governo una richiesta di decretare la zona gialla domenica 20, al fine di consentire una minima ‘finestra’ di spostamenti per una Regione altrimenti ‘chiusa’ da metà novembre a gennaio, ‘riallineando’ l’Abruzzo al resto d’Italia di cui condivide la medesima condizione epidemiologica.
Rispetto alla posizione della Regione, il Ministro Speranza ha replicato che mantiene la disponibilità a considerare come termine di decorrenza quello di mercoledì 23 dicembre, riconoscendo gli effetti dell’anticipazione autonoma della zona rossa ma senza ‘derogare’ dalla durata dei periodi di ‘permanenza’.
Condizione necessaria per tornare in zona gialla, va comunque ricordato, è che i dati del contagio continuino a migliorare come avviene ormai da settimane. Per questo è bene non abbassare la guardia e continuare a mantenere comportamenti responsabili. Compreso quello di non perdere l’opportunità di sottoporsi al tampone antigenico rapido con lo screening massivo in corso: dopo la provincia dell’Aquila, ora è in corso in quella di Teramo e dalla settimana successiva anche Chieti e Pescara.
In sintesi, l’interlocuzione tra le Istituzioni è in corso e non si è mai interrotta, nemmeno nei giorni segnati dal conflitto di fronte al Tar. A proposito del quale, voglio ringraziare la saggezza e la ponderazione del Presidente, che non ha concesso al Governo una sospensiva inaudita altera parte non riconoscendo alcun periculum imminente come reclamato dalla parte ricorrente, lasciando che l’Abruzzo restasse in zona arancione altri tre giorni (mercoledì, giovedì e venerdì), convocando anzi le parti venerdì. Giorno in cui, a causa del fatto che il Ministro si è pronunciato solo a tarda serata, il Tar si è dovuto decidere per una sospensiva che ha provocato il paradosso burocratico che ci siamo appena lasciati alle spalle. Questa interlocuzione ci permette di assicurare che la prospettiva di entrare in zona gialla prima di Natale – al più tardi il 23, se non qualche giorno prima – è una prospettiva molto concreta, che dipenderà (oltre che dai dati del contagio) dalla volontà del ministero di riconoscere all’Abruzzo (come già dichiarato) i buoni risultati e la buona pratica di anticipare la zona rossa. Un anticipo che, se non ci fosse stato, avrebbe causato forti danni, compreso quello di dover attendere dopo Natale.
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