L’assessore ha sottolineato che tutti i tamponi eseguiti su pazienti in condizioni cliniche serie sono stati processati in tempi rapidissimi
PESCARA – L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenendo nuovamente sulla questione dei ritardi nell’analisi dei tamponi, che ha sollevato polemiche da parte di molti sindaci, in particolare del Chietino, ha ulteriormente ribadito che in Abruzzo tutti i tamponi eseguiti su pazienti in condizioni cliniche serie sono stati processati in tempi rapidissimi.
Ci sono stati invece ritardi, soprattutto in provincia di Chieti, legati a un’errata applicazione del codice di priorità su alcuni campioni inviati ai laboratori, che si sono visti recapitare centinaia di test con codice rosso che invece, secondo le linee guida nazionali, potevano essere processati non subito. Questo ha portato a un ingolfamento dei laboratori e ad attese più lunghe anche per gli altri tamponi già in partenza correttamente identificati come non urgenti, che sono quindi finiti inevitabilmente in coda. La Verì ha dichiarato, che oggi, però, si può dire che il momento di difficoltà è stato superato e che l’arretrato è praticamente stato interamente smaltito.
L’assessore ha spiegato che nel corso degli incontri che tiene quotidianamente con i rappresentanti della governance impegnata nell’emergenza é stata ripuntualizzata la corretta applicazione delle classi di priorità sui campioni prelevati. Una procedura che può sembrare secondaria, ma che invece è centrale nella gestione dei processi e della comunicazione delle risposte.
In tanti probabilmente non sono a conoscenza del fatto che i tempi tecnici per processare i tamponi comportano un limite oggettivo della capacità di analisi dei nostri laboratori, che non può essere superato. Per questo, si é rimarcato più volte come non sia possibile sottoporre a tampone tutta la popolazione, perché per completare i processi e avere i referti occorrerebbero mesi. Di qui l’importanza di gestire correttamente le priorità, evitando errori che mandano in sofferenza l’intero sistema.
L’assessore ha puntualizzato anche come non sia così semplice aumentare velocemente la capacità dei laboratori e a chi accusa ha ricordato che per fare questo occorrono macchinari che sul mercato non sono disponibili immediatamente. Per portare a Pescara l’apparecchio che permette di processare fino a 2400 tamponi quotidiani, si sono dovute attendere settimane e lottare contro gli ostacoli doganali che in questo momento di emergenza sono in vigore in molti Paesi. Nonostante questo, però, si é riusciti e oggi si può disporre di una strumentazione che consentirà di lavorare con maggiore serenità.
Ha ricordato come anche sul fronte dei laboratori privati, per convenzionarli, sia stata necessaria un’autorizzazione ministeriale che certificasse il possesso di requisiti tecnici e strutturali stringenti, di cui pochissimi centri dispongono. In ogni caso, si é in attesa delle decisioni ministeriali sui nuovi metodi di indagine diagnostica ed epidemiologica, che potrebbero consentirci di ampliare notevolmente la platea di popolazione da sottoporre agli esami.
Anche sulla comunicazione delle risposte ai pazienti, la Verì ha tenuto a precisare che per l’eccessivo numero di campioni inviati contemporaneamente ai laboratori nei giorni scorsi, alcuni referti sono stati comunicati con ritardo. Si é però verificato che anche in questo caso la priorità è stata data agli esiti positivi, mentre i tamponi risultati negativi sono stati trasmessi in un secondo momento. Comprendendo che non può essere un modus operandi auspicabile, perché chi è stato sottoposto a test attende con ansia il responso, ma in un momento di difficoltà e con le risorse umane a disposizione, inevitabilmente si è dovuta fare una scelta, giusta o sbagliata che fosse, per gestire la situazione.