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Coronavirus, Febbo illustra le novità per la sicurezza dei lavoratori

da Marina Denegri

mauro febbo

Autocertificazione di non avere la febbre superiore a 37,5 prima di salire sui mezzi pubblici, gestione dei casi sospetti di Covid-19

PESCARA – L’assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo  ha annunciato alcune novità in merito alle criticità rilevate in alcune aree produttive in questa prima Fase 2.

Febbo ha detto che ai lavoratori che viaggiano con mezzi pubblici verrà chiesta l’autocertificazione di non avere febbre superiore a 37,5 prima di salire sul mezzo. Misura peraltro già prevista nell’ultimo DPCM del Governo e ribadita da apposito atto pubblicato dalla Direzione Trasporti della Regione. D’intesa con la Asl Lanciano-Vasto-Chieti verranno istituti, ai fini della sorveglianza epidemiologica, su sei punti nevralgici nel territorio del tessuto produttivo della provincia di Chieti (SEVEL della Val di Sangro; Pilkington di SanSalvo; Chicco – Caldari di Ortona; WTS di Chieti Scalo, Punta Penna di Vasto e Guardiagrele / Fara F.P.), postazioni mobili per effettuare tamponi volontari con risposta entro 48 ore per garantire più sicurezza ai lavoratori delle principali aziende.

Inoltre, sempre d’intesa con la Asl Lanciano-Vasto-Chieti, e, nello specifico, attraverso il Dipartimento Prevenzione diretto da Giuseppe Torzi,  Febbo ha detto di aver sollecitato le aziende del territorio ad una stretta collaborazione per la gestione dei casi sospetti chiedendo l’immediata presa in carico da parte della Asl prima dell’ingresso in fabbrica del lavoratore che presenta una temperatura corporea superiore ai 37,5°, rilevata dal termoscanner.

Ad ogni modo, nell’eventualità di un qualsiasi caso sospetto, è possibile chiamare il numero verde 800 860 146, anche nelle ore notturne, e chiedere il pronto intervento del Dipartimento Prevenzione.

L’assessore ha concluso dicendo che la Regione continua a lavorare sia per garantire le massime condizioni di sicurezza dei lavoratori sia per preservare il ciclo produttivo delle imprese già duramente provate dal periodo di fermo a causa della pandemia.

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