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Il Coronavirus ferma la tradizione di Pasqua a Paganica

da Marina Denegri

Nel 2020 niente Festa di San Giustino né Madonna di Apparì. Il Covid-19, però, non riesce a sopendere la devozione degli abitanti di Paganica

Madonna Appari

PAGANICA (AQ) – L’emergenza Coronairus, a Paganica, la frazione più popolosa del comune dell’Aquila che prima del sisma del 6 aprile 2009 ha toccato gli 8mila abitanti, interromperà per la prima volta dopo sue secoli la tradizione di Pasqua che si articolava in due giorni. La Festa di San Giustino, patrono del Paese, si svolgeva il lunedì mentre il giorno successivo si celebrava la ricorrenza più solenne della Madonna d’Appari, antica sette secoli quanto l’esistenza dello splendido Santuario, a circa un chilometro dal paese, scavato nella roccia nel XIII secolo e ampliato nei successivi, completamente affrescato, sorto dopo che la Madonna apparve a una pastorella di Paganica. Nel giorno della Festa la valle che conduce al Santuario si riempiva di fedeli per seguire la processione e la messa all’esterno, secondo stime ogni anno almeno 15-20mila persone.

Goffredo Palmerini, scrittore paganichese e già amministratore e vicesindaco dell’Aquila per un trentennio,  ha spiegato come la sospensione di quest’anno sia una ferita profonda, mai accaduta prima, che si aggiunge alla sofferenza per le vittime della pandemia nel nostro Paese e nel mondo. Ha precisato che, se la sospensione delle festività si é resa necessaria per proteggere la popolazione dal virus, ma non sarà mai sospesa la forte devozione che i paganichesi riservano al patrono San Giustino e alla Madonna.

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