PESCARA – I sindacati del mondo dell’impresa dei settori dell’agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione, industria, servizi e turismo, oltre che dai sindacati dei lavoratori, lamentano, in una nota, che a due mesi esatti dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, che ha provocato una gravissima situazione di crisi economica, la Regione Abruzzo non ha varato alcun provvedimento a favore di imprese e lavoratori. Minacciano che, se questo stato di cose non cambierà presto, dovranno proclamare lo stato di agitazione.
Dell’unica misura prevista, ossia la concessione di 5mila euro a fondo perduto per gli investimenti delle imprese contenuta nella legge regionale numero 9 dello scorso 6 aprile, non vi è alcuna traccia. Le associazioni d’impresa, ma non i sindacati dei lavoratori, sono state invitate a partecipare alla riunione della Terza commissione consiliare per fornire pareri su un’altra proposta di legge che riguarda principalmente il turismo, che stanzia appena 19 milioni di euro, ma non recepisce nessuna delle proposte fatte
I firmatari di Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl Uil e Ugl proseguono affermando che anche il nuovo testo proposto, prima della sua effettiva operatività, sarà sottoposto a una trafila di cui sono certi solo i tempi lunghi, vista le necessità della approvazione nelle commissioni e in Consiglio regionale, la successiva pubblicazione e poi l’avvio concreto delle misure.
Dicono che la sbandierata concertazione con le forze sociali, poi, si è sin qui risolta soltanto in una serie di riunioni, che oltretutto non hanno tenuto in considerazione alcuna il contenuto di due documenti unitari elaborati dalle forze economiche e sociali, di carattere generale e sul turismo, corredati di misure e proposte dettagliate, con indicazioni precise e puntuali sulle risorse necessarie a far sopravvivere le imprese.
All’elenco di contestazioni, le sigle firmatarie aggiungono poi il fatto che il 7 maggio, è stato annullato un bando di 5,3 milioni di euro per gli investimenti delle imprese in scadenza il 30 maggio per una mancanza di domande fotografata però a ben 23 giorni dalla scadenza dei termini: l’assessore Febbo ha promesso di ripresentare il bando sotto altra forma, ma questo vuol dire ulteriore allungamento dei tempi. Sulla Cassa in deroga scrivono che l’Abruzzo è stata una delle ultime regioni a mettersi in moto, ha recuperato posizioni, ma ci sono ancora migliaia di lavoratori che aspettano le risorse indispensabili per vivere.
Unica nota positiva per i sindacati é il calendario anticipato delle riaperture per alcune categorie dal 18 maggio prossimo: troppo poco, considerato anche il ritardo della Regione nell’attivazione della sorveglianza attiva e delle altre misure di prevenzione, come ad esempio la somministrazione di tamponi, per evitare pericolose recidive dell’infezione da Coronavirus che potrebbero verificarsi.
Per i sindacati é giunta la Regione deve muoversi con la velocità del centometrista e reperire immediatamente tutte le risorse possibili dai fondi comunitari al Master Plan, mettendo sul piatto della bilancia almeno 100 milioni di euro per credito, turismo, messa in sicurezza delle aziende, trasporto di persone, ristoro sugli affitti, tanto per fare alcuni significativi esempi. Senza dimenticare l’abbattimento, altrettanto indispensabile, delle addizionali Irap e Irpef che pesano in modo insopportabile su imprese e famiglie e che, probabilmente, non saranno nemmeno in grado di pagare. Si aspettano operatività e fattività e attendono il Decreto nazionale cosiddetto “Rilancio” .
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