I parcheggi estivi di “emergenza” sulla strada parco vanno evitati (sarebbe l’ennesima “ordinaria” emergenza). La strada parco deve diventare, ed in parte lo è già, una dorsale ciclabile interna su cui ospitare l’aumento del numero dei ciclisti che qui possono muoversi in sicurezza e rispettando le dovute distanze. L’eventuale parcheggio comprimerebbe gli spazi dando luogo a facili assembramenti tra pedoni, ciclisti e automobilisti stessi nei momenti di maggiore frequentazione. I cittadini vanno incentivati all’uso della bici con una opportuna campagna di comunicazione che li faccia sentire partecipi di un nuovo progetto e scenario di mobilità sostenibile.
È noto quanto nel periodo estivo tutta la pista ciclabile lungo il mare vada in rapida saturazione. L’aumento dei cittadini che si muoveranno in bici, non potendo essere invaso il marciapiede per la presenza massiccia di pedoni né andare in strada per l’eccessivo pericolo, potrebbe ulteriormente intasare il tracciato ciclabile per cui va da subito pensato ad ampliamento dello stesso lungo la carreggiata stradale. Come mezzo di trasporto la “bicicletta” sostituisce l’“auto” (non certo il pedone): per questo motivo potrebbe liberarsi spazio lungo l’asse venendo meno l’esigenza di parcheggi (a meno che non si ipotizzi un senso unico). Proponiamo di predisporre una dorsale marina ciclabile temporanea, tra l’altro più rispondente alle esigenze trasportistiche e di svago di Bike to Coast e Bicitalia che già includono questo percorso.
Molte le criticità che potrebbero verificarsi se la mobilità urbana del dopo COVID facesse conto massicciamente sull’auto, sia in termini di inquinamento che di occupazione di spazio pubblico (doppie file). Per far fronte alle esigenze commerciali di larga parte della città proponiamo venga messa in atto la sostituzione temporanea di alcuni parcheggi auto con parcheggi bici (per un ingombro lineare di 5 metri). Tenendo presente che ogni posto auto può ospitare 10 biciclette (tradotto 10 ipotetici clienti invece che uno), lungo le strade più commerciali si potrebbe destinare un posto auto alle biciclette ogni 30 metri circa (per i ciclisti uno stallo sempre a meno di 15 mt), inserendo questa iniziativa all’interno di una campagna “bike-to-shop” (esempio: su 120 parcheggi auto successivi, 20 diventano spazi per bici, ovvero circa il 15%).
Sull’onda delle sollecitazioni ministeriali di promozione delle “strade scolastiche”, ovvero assi viari di collegamento in sicurezza con le scuole, ed inoltre al fine di evitare, in occasione della riapertura di queste, il rischio di un aumento degli ingorghi automobilistici, proponiamo la realizzazione di zone filtro senz’auto (car free). Anzi, per agevolare eventuali esperienze di bicibus, sarebbe opportuno implementare in tempo utile spazi sosta bici all’interno delle sedi scolastiche o realizzarne nei pressi, anche al posto di parcheggi auto. Ad esempio: il parcheggio Via del Concilio ospita circa 60 posti auto e con quelli intorno alla scuola fanno 100. Filtrare la scuola significherebbe realizzare strade scolastiche al suo intorno dotandole di parcheggi bici, con la sostituzione di centinaia di auto, con effetti positivi sulla rete viaria urbana
Tutte le città a vocazione turistica, e Pescara è una di queste, sempre più si caratterizzano per l’alta offerta di mobilità ciclistica, attraverso una diffusa e sicura dotazione infrastrutturale che, seppur temporanea, andrebbe allestita con tempestività (strada parco car free e ciclabili damare).
Lo slogan io-resto-a-casa ci ha limitati negli spostamenti, anche nel fare la spesa. Su ordinanza sindacale è tornato il commercio di prossimità, di vicinato, con la riscoperta dei negozi di quartiere. Le distanze si sono ridotte e sono diventate percorribili a piedi e in bicicletta. Per consolidare questa virtuosa abitudine di valorizzazione del tessuto economico urbano andrebbe mantenuta l’abitudine maturata in questo periodo sperimentando ad esempio il parcheggio bici di prossimità dei negozi, scambiandolo temporaneamente con quello per le auto.
Il presunto aumento dell’uso dell’auto, come soluzione del distanziamento fisico, deve essere scongiurato, favorendo altri mezzi di trasporto; e in estate, venendo momentaneamente meno il mezzo pubblico, il primo è assolutamente la bicicletta per cui vanno previste alcune misure funzionali soft di sostegno che abbiano immediata efficacia.
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