Teramo

Coronavirus Teramo, fase 2: le osservazioni di D’Alberto

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TERAMO – Con un tweet di ieri, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha comunicato che il Governo ha accolto le richieste dei Sindaci ed ha stanziato 3,5 miliardi di euro per sostenere le azioni a contrasto del Covid-19. Una positiva implicita risposta, questa, ad una delle tematiche sollevate anche dal Presidente dell’ANCI Abruzzo Gianguido D’Alberto, il quale si era fatto partecipe della richiesta di uno stanziamento di 5 miliardi di euro. Una risposta che giunge dopo che ieri si è tenuto un incontro, via Skype, convocato dal Prefetto di Teramo, al quale hanno partecipato istituzioni, forze dell’ordine, associazioni, enti pubblici e associazioni di categoria  per fare il punto sulla situazione, in vista dell’avvio della cosiddetta fase 2.

Durante tale incontro, il Sindaco di Teramo D’Alberto, ha evidenziato le tre problematiche prioritarie: misure economiche, iniziative connesse alla emergenza sociale e questione abitativa.

Per D’Alberto, però, innanzitutto non bisogna abbassare la guardia: la priorità resta ancora di arginare la diffusione del contagio, pertanto è necessario che tutti continuino ad osservare le prescrizioni, attenendosi ad esse con scrupolo. Anche questo sarà indispensabile per avvicinarsi alla nuova fase.

E poi c’è una condizione che, ancora per il Sindaco di Teramo, è irrinunciabile: l’unità di intenti, da tradurre in azione coordinata e congiunta; ciò impone di lavorare fianco a fianco, tutti dalla stessa parte, perché ci si trova nel medesimo stato di emergenza e nella uguale necessità di uscirne. In tale ottica, gli enti locali vanno concepiti come partner insieme a cui fare squadra.

I Comuni sono in prima linea,ha sottolineato il Sindaco di Teramo, ma bisogna chiarire che proprio essendo gli enti di prossimità con cittadini e famiglie, non si può esigere più di ciò che già fanno, senza fornirli degli strumenti economici e finanziari adeguati. La coperta è corta, e se col bilancio bisogna assicurare la gestione ordinaria dell’ente, è necessario accompagnare la richiesta di risposte straordinarie, con fondi, stanziamenti, economie che esulano dalle ordinarie poste del conto economico. L’esempio è venuto dalla necessità di sollecitare il sistema bancario a fornire liquidità alle imprese. Appare necessario che in questo senso tutte le forze in campo agiscano congiuntamente, anche alla luce delle difficoltà che il sistema bancario locale sta vivendo. Se è pertanto indispensabile che  il sistema creditizio offra la propria disponibilità al sistema economico,  è altrettanto indispensabile che dalla sponda istituzionale giungano le certezze che consentono di far sì che tale disponibilità diventi efficace e reale. Analoga unità di intenti è indispensabile per la questione tributaria e fiscale; da parte dei Comuni c’è l’ampia disponibilità ad assecondare le richieste di abbattimento del pagamento di tasse e tariffe ma contemporaneamente si avanza la pretesa che dal Governo giunga una copertura reale.

Gli interventi sul sociale per il quale il Comune ha registrato in questi giorni i risultati già presentati inerenti ad esempio i buoni spesa, aprono prospettive rispetto alle quali bisogna porsi domande nuove. La straordinaria sinergia che in questi giorni è stata messa in campo tra Comune e associazioni, ha consentito di dare risposte immediate ma ha posto anche in luce la possibilità che si affaccino all’orizzonte nuove povertà. Questo impone una attenzione che, ancora una volta coinvolgendo le associazioni con le quali il Comune dialoga quotidianamente, ponga in primo piano le attribuzioni dell’ente e che aiuti lo stesso ad individuare le modalità per svolgere nella maniera più appropriata la sua funzione istituzionale. Ciò significa che è necessario chiedere a chi deve adottare misure di carattere economico-finanziario per il sostegno delle povertà, l’adozione di misure che poi possano davvero consentire di mettere in campo le azioni che gli enti hanno il compito di svolgere.

E sempre dal governo centrale, si attendono le risposte definitive anche per quanto riguarda l’emergenza abitativa. È una questione preesistente al Covid-19, ma che l’epidemia ha accentuato in tutta la sua drammaticità. La nomina del nuovo commissario Giovanni Legnini, ha già consentito di dare l’impulso che si aspettava ma è ora fondamentale che tutto trovi lo sbocco operativo. È evidente che  ancor più per la nuova situazione e in riferimento agli stessi timori avanzati a livello centrale, la ricostruzione deve far leva anche sulla necessità di evitare infiltrazioni malavitose negli appalti ma il riferimento a quanto realizzato a Genova per la ricostruzione del Ponte Morandi può fungere da stimolo ed esempio. E, per individuare con esattezza i termini della questione, in chiusura Gianguido D’Alberto ha chiesto un incontro esclusivo su tale tema.

Il Sindaco ringrazia il Prefetto che ancora una volta ha manifestato sensibilità accentuata per il territorio e attenzione per le problematiche da cui esso è afflitto; l’aver coinvolto in questa fase tutte le realtà Istituzionali e operative esistenti, è una manifestazione reale di ciò.

D’Alberto continua a seguire con costanza e profonda attenzione l’intera vicenda, ricordando ai concittadini che la sua vicinanza si esplicita proprio con la presenza e con l’assunzione di posizioni e scelte che traducono concretamente la sua continua proposizione di “non lasciarli soli”.

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