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Corsi di alfabetizzazione informatica: dove a Pescara

da Redazione

focus alfa

Al via dal 16 ottobre, i corsi di alfabetizzazione informatica presso Focus srl, l’ente di formazione certificato Miur, rivolti in questa prima fase, a 22 beneficiari del Rei / Reddito di Cittadinanza

I corsi sono da 25 ore e si svolgeranno fino a febbraio 2021 coinvolgendo 3 gruppi di 22 utenti, per un totale di 66 allievi. Ogni corso sarà realizzato nell’arco di un mese in 8 incontri da tre ore ciascuno. Le distanze sociali saranno garantite poiché le classi di 11 persone saranno suddivise in due gruppi appartenenti alle fasce orarie del mattino e del pomeriggio. L’ultima ora di ogni corso è destinata ad un test di verifica a cui seguirà il rilascio di un attestato di frequenza. Gli utenti avranno l’obbligo di frequenza del 70% delle ore del corso, altrimenti non potranno sostenere la prova finale valida al conseguimento dell’attestato di frequenza.

Il programma didattico si focalizzerà su tecnologie ICT, funzionamento generale del pc, sistemi operativi, antivirus, gestione file, elaborazione testi e programmi di scrittura, elaborazione fogli di calcolo e creazione di tabelle e formule di calcolo, la navigazione in rete, la comunicazione sul web e posta elettronica. Il percorso sarà finalizzato a supportare gli utenti all’inserimento lavorativo, per cui durante le esercitazioni pratiche gli allievi verranno aiutati a redigere il curriculum vitae.

«Con questa iniziativa – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio – ci siamo posti l’obiettivo di ridurre il divario digitale che si frappone tra la parte della popolazione in grado di utilizzare queste tecnologie e la parte della popolazione che ne rimane esclusa. Voglio ricordare che il digital divide rappresenta una delle cause più significative di esclusione sociale nelle società avanzate contemporanee. Il crescente rilievo che la rete web assume come strumento di mediazione delle relazioni sociali permette infatti di identificare l’accesso al web come un presupposto sempre più indispensabile per la piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale. Il divario digitale quindi è sempre più causa di un divario di altra natura: socio-economico e culturale. Infatti – conclude Sulpizio – tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale vi sono i soggetti anziani, il cosiddetto digital divide intergenerazionale, le donne non occupate o in particolari condizioni, ovvero il digital divide di genere, gli immigrati ovvero il digital divide linguistico-culturale, le persone con disabilità, le persone detenute e in generale coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.

Mi preme sottolineare che la pandemia in corso, se, per un verso, ha evidenziato il ruolo essenziale svolto dalle reti di telecomunicazione per garantire lo svolgimento di alcune imprescindibili funzioni pubbliche, per altro verso, e specularmente, ha acuito il digital divide sotto tutti i profili rilevanti, facendo assumere, a fronte di una rafforzata dipendenza tecnologica, un peso specifico maggiore per le fasce più fragilii. Per questi insindacabili motivi diventa vitale focalizzarsi sull’alfabetizzazione informatica proprio per le suddette categorie. Proprio all’interno di queste fasce l’equipe dei Servizi sociali dedicata al reddito di cittadinanza, con colloqui mirati, ha selezionato i 66 destinatari dei corsi, dando loro l’opportunità di fare un percorso che ha una finalità doppia: l’opportunità di poter acquisire competenze informatiche e soprattutto attraverso queste competenze queste persone potranno avere accesso a tutti i canali utili ad un reinserimento lavorativo».

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