Ancora una volta le donne scendono in campo per chiedere il doppio voto di preferenza
PESCARA – “Non si può tacere, noi non ci arrendiamo” Con questo spirito combattivo la Consigliera di Parità della Provincia di Pescara, Vittoria Colangelo, ha promosso e costituito il Comitato “Ora si può, ora si deve”, con lo scopo di raccogliere le firme richieste dalla L.R. 76/87 per la presentazione di un progetto di legge che introduca il sistema della doppia preferenza di genere. Una corsa contro il tempo, visto che i tempi per modificare la legge elettorale sono strettissimi, ma cui non si può rinunciare, visto che la posta in gioco è alta.
“Il ruolo delle donne è presente e riconosciuto in tutti i campi- afferma Vittoria Colangelo – da quello economico a quello sociale a quello familiare, ma non in quello politico. Il nostro è un ruolo fondamentale che non può, per puro istinto di conservazione da parte della classe dirigente, essere ignorato. La politica, sempre, ma ancora di più in un momento di sfiducia come quello attuale, ha bisogno di merito, competenza, capacità e responsabilità che sono presenti in entrambi i generi. Escluderne uno, come ancora oggi avviene, significa privarsi di un’opportunità di valore aggiunto che pregiudica lo sviluppo dell’intera società. La doppia preferenza di genere rappresenta una concreta opportunità per consentire alle donne di “correre ad armi pari” nelle competizioni elettorali regionali, dove il cittadino avrà la possibilità, finalmente, di poter votare anche una donna, se ritenuta meritevole, al pari di un candidato uomo”.
Il Comitato ha già avuto l’adesione di Federica Chiavaroli, Nicolettà Verì, Alessandra Petri, Fabrizio Di Stefano, Marinella Sclocco, Maurizio Acerbo, Gemma Andreini e tanti altri.Domani, nella sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara, in piazza Italia, alle ore 11,30, Vittoria Colangelo e altre rappresentanti del Comitato, terranno una conferenza stampa per illustrare le azioni messe in atto e la tempistica per poter intervenire nei tempi necessari innanzitutto in Commissione Statuto e poi in Consiglio regionale, nei sei mesi precedenti lo scioglimento dell’assemblea. Il Consiglio della Regione Abruzzo si era già espresso, con votazione segreta, contro l’inserimento della doppia preferenza di genere, ma alla luce della L.215/12, che non solo ha inserito il criterio della doppia preferenza di genere nei Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, ma ha anche modificato la L.165/04 in materia di accesso alle candidature per le elezioni dei Consigli regionali, prescrivendo che le Regioni debbano predisporre misure volte ad incentivare l’accesso del genere sottorappresentato alle cariche elettive, tale misura è “ormai ineludibile e inevitabile”.
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