Si é svolto lo scorso 22 febbraio a Ortona un convegno in ricordo dell’incontro fra l’Assisiate ed il Sultano d’Egitto, avvenuto nel 1219
ORTONA (CH) – Fra il frastuono mediatico dominato dall’epidemia Covid19, si è svolto ad Ortona a Mare, in provincia di Chieti, lo scorso 22 febbraio 2020, un interessante convegno intitolato: “Costruire una civiltà di pace”. L’incontro è stato ispirato all’evento del 1219, fra Francesco D’Assisi ed il Sultano Malik Al Kamil, in Egitto, nella città portuale di Damietta, foriero di pace fra cristiani e musulmani.
I relatori sono intervenuti in una location che di norma vuole il silenzio: la Biblioteca Diocesana, scelta non a caso dall’Associazione Assisi Pax International che ha organizzato l’evento. Pur nel pienone della sala e pur essendo un evento ampiamente notiziabile, a livello mediatico non ha avuto il meritato risalto.
Sono intervenuti:
– Padre Gianmaria Polidoro, fondatore dell’Associazione AssisiPax International, frate minore nato ad Ortona ed operante nel suo apostolato ad Assisi. Pur riservato, è noto alle cronache perché fu uno degli artefici negli anni ’80 che catalizzò l’incontro fra Regan e Gorbaciov nel favorire i buoni rapporti fra le due superpotenze: USA e Unione Sovietica. Egli incontrò anche Gheddafi (vedasi amplius http://www.assisipax.org/chi-siamo/gianmaria-polidoro/). Nella sua ampia relazione ha messo a fuoco come Francesco non vedeva nemici, perché lui concepiva ognuno come fosse figlio del creato, nonostante il suo tempo fosse anch’esso caratterizzato da profondi conflitti, fra papato ed impero, cristianesimo e musulmani. Al metodo dello scontro, in cui ci sarebbe stato uno sconfitto ed un vincitore, lui aveva la capacità di prediligere sempre e solo il dialogo. Francesco portò una rivoluzione culturale, poiché per dialogare era consapevole di quanto fosse importante conoscere e rispettare la cultura dell’altro, difatti il sultano, che accolse con molto piacere Francesco, era un uomo di grande cultura ed aveva buoni rapporti con Federico II, lo stupor mundi.
– Il presidente di AssisiPax Gerardo Navazio, venuto appositamente da Asti per portare di persona il proprio saluto, a dimostrazione dell’importanza e della condivisione dei valori espressi durante l’incontro.
– Monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo della diocesi Lanciano-Ortona nella sua illuminante relazione, ha definito Francesco “un diacono indegno di considerarsi sacerdote”, “colui che ha dato del tu al lupo ed al sultano”, a significare come per lui fosse essenziale la relazione umana e non quella di “un solo uomo al comando”.
– La docente di storia, Pasquini Paola, ha ripercorso e ricostruito le circostanze dell’episodio con metodo scientifico, avvenuto durante la quinta crociata a Damietta nel 1219. Ha ricordato la storia delle crociate da Carlo Magno a Lepanto, facendo riferimento a dati storici oggettivi.
Il Presidente dell’Associazione Italiana Dottori in Scienze Politiche (AIDOSP, dipartimento Diritti Umani), Francesco Di Nisio, ha ricordato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nata non a caso dopo la II Guerra Mondiale e che potrebbe essere considerata come una “Bibbia”, una “Carta” fondamentale dei nostri tempi, aperta e convergente anche con il laicismo. Ha affermato come la pace sia essenziale anche per la salute, solitamente nella vulgata classificata al primo posto nella scala dei valori. Ha ricordato, a tal proposito, un aneddoto di suo nonno, reduce e testimone delle carneficine della prima guerra mondiale, il quale sosteneva quanto fosse reale tale principio, ovvero che senza pace anche la salute è compromessa. In effetti Francesco non ha temuto di rischiare, ha valutato nel mettere a repentaglio la propria integrità fisica nell’incontro con il sultano. Sentiva quanto fosse più importante il cercare di costruire un ponte di pace con il mondo islamico. Dallo stesso Di Nisio è partita la proposta di realizzare delle teche, quali espressioni, desideri, simboli tangibili di pace, in più parti del globo, da realizzarsi con il contributo volontario e aperto a tutti, nelle quali compaiano nome e cognome dei sottoscrittori che auspicano la Pace.
Infine è intervento il funzionario di polizia in congedo, Ennio di Francesco, scrittore, il quale ha rimarcato come anche la giustizia sia fondamentale per la pace, affinché predomini “la forza della legge” e non “la legge della forza”…
Gli attori Mauro Vanni e Alessio Di Chio hanno svolto il ruolo di voci narranti di alcuni testi pertinenti l’evento.
A rendere ancor più armoniosa la serata, intercalandosi fra gli interventi, è stato il giovane violinista M° Marco Misciagna, dotato di un raffinato talento artistico e nominato ambasciatore di pace da AssisiPax International.
Ha moderato i lavori Carlo Cannavina, referente territoriale di Ortona di Assisi Pax International con la presenza del presidente regionale Leo Di Pietro.
In un 2020, angosciato a livello mondiale dall’epidemia Covid19, per cui la fragilità umana appare evidente, deve essere chiaro che occorre investire per la pace, per la vita, e non in armamenti, per la morte.
Per “Costruire una Civiltà di Pace” risulta sempre più fondamentale ed urgente la collaborazione, la buona relazione con il prossimo, transfrontaliera, europea, internazionale, fortemente supportata dal Diritto, in armonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.